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«È la mia finale mondiale Siamo da Champions possiamo fare l’impresa»

Un gol per arrivare almeno ai tempi supplementari. L’Udinese ospita l’Arsenal nel ritorno del preliminare di Champions League, e anche senza Floro Flores e Domizzi, infortunati, può pareggiare l’1-0 d’andata. Il rischio è di subire una rete, segnarne tre andrebbe oltre le attuali possibilità friulane. «Crederci» era lo striscione dei tifosi alla vigilia di Londra, ieri lo stendardo «Tutto il Friuli è con voi»: lo stadio di Udine in Europa può contenere solo 27mila spettatori, 500 sono inglesi.
Totò Di Natale, una città di neanche 100mila abitanti sogna la sua seconda Champions.
«Sei anni fa arrivammo alla fase a gironi, eliminati dal Barcellona, già qualificato».
È all’ottava stagione bianconera, l’unico che era in campo anche nel 2005.
«C’era pure Pinzi, ma in agosto era infortunato. Battemmo lo Sporting a Lisbona e pure qui».
Firmerebbe per i rigori?
«A priori sì, non dimentichiamo di avere di fronte i Gunners, una grande squadra. Significherebbe vincere e non avere subito reti. Non sarebbe poco».
Tre anni fa agli Europei sbagliò lei dal dischetto, l’Italia fu eliminata dalla Spagna. Di Natale si rialzò arrivando ai quarti di Europa League.
«Stavolta eventualmente vorrei un finale diverso».
In Spagna sono andati Sanchez (Barcellona) e Zapata (Villarreal), mentre Inler è passato al Napoli. Con loro l’Udinese sarebbe favorita?
«Non penso proprio. Fronteggiamo una delle squadre più forti e blasonate d’Inghilterra».
Rientra l’olandese Van Persie, non il franco-algerino Nasri, andato al Manchester City.
«Hanno giocatori di caratura mondiale, tanta esperienza, il pronostico è comunque dalla loro».
A Wenger, in panchina perché la squalifica è congelata, mancano altri tre titolari.
«Questa per noi rimane la partita della vita, sarebbe come vincere la finale mondiale. Una gara che non avrò mai la possibilità di disputare. È la mia ultima chance di giocare la Champions».
Rispetto all’andata cosa dovete migliorare?
«L’impatto con il match. I primi 10’ non furono bellissimi, poi ci siamo ripresi alla grande. La fortuna non ci ha aiutato nell'episodio della traversa. Abbiamo già dimostrato di potercela giocare alla pari, meritavamo più di loro».
Com’è l’atmosfera nello spogliatoio?
«C’è tensione, l’avvenimento è particolare. Pure io avverto questo clima. Il presidente Pozzo crede in me, la sua fiducia mi onora, cercherò di non deludere le attese di tutti i friulani».
Nessuno in serie A ha mai vinto per tre volte la classifica cannonieri, Di Natale come può riuscirci a 34 anni?
«Con tanta volontà, sacrificio e un grande gruppo. Senza l’aiuto dei compagni nessuno può cogliere grandi risultati».
Due stagioni fa 29 reti, 28 nell’ultima. Cosa deve fare per convincere Prandelli?
«La Nazionale è stata un’esperienza fantastica, ma è un capitolo chiuso. Il ct ha scelto, giustamente, di intraprendere un nuovo percorso basato sui giovani. È corretto che prosegua su questa strada, considerati i risultati».
Domenica c’è Udinese-Juve. La scorsa estate rifiutò il trasferimento a Torino, la squadra di Conte è da scudetto?
«La mia favorita resta il Milan.

Per gli altri due posti Champions vedo Inter e Napoli».

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