Micam Artioli: «Siamo pronti ad approfittare della ripresa»

«Abbiamo iniziato una lenta risalita ma siamo pronti ad approfittare di ogni spiraglio di ripresa». Così Vito Artioli, presidente dell’Associazione calzaturifici italiani (Anci), fa il punto della situazione alla vigilia del Micam, la più importante fiera mondiale del settore (da oggi al 19 settembre, a Milano), a cui partecipano 1.601 aziende, di cui 589 straniere. Le calzature, come tutto il made in Italy, stanno ancora soffrendo la crisi: nei primi 5 mesi dell’anno l’export è diminuito del 16% per quantità e del 14,6% in valore, una dinamica negativa ma meno penalizzante rispetto a quella delle esportazioni complessive italiane, diminuite nello stesso periodo del 25% in valore. Il mercato interno per ora ha tenuto: gli acquisti delle famiglie italiane nel primo semestre sono scesi dello 0,4% in quantità e dell’1,1% in termini di spesa. «La ripresa sarà lenta e lunga ma non vogliamo cedere al catastrofismo - afferma Artioli -. La nostra capacità competitiva rimane intatta e la nostra voglia di investire in vecchi e nuovi mercati non è intaccata. Però ci sono alcune esigenze essenziali per il nostro settore, prima fra tutte la questione del Made In: noi calzaturieri, insieme agli imprenditori del tessile e della pelletteria, portiamo avanti da tempo la battaglia per ottenere a livello europeo un regolamento obbligatorio per l’etichettatura di provenienza delle merci, per cui ha garantito il suo impegno anche il premier Silvio Berlusconi.

Per questo continueremo a batterci in sede Ue anche attraverso la Cec, la Confederazione europea di settore da me presieduta, e siamo in attesa, a breve, del pronunciamento, che speriamo positivo,nei confronti del rinnovo delle misure antidumping contro le calzature in pelle provenienti da Cina e Vietnam».

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