Michele-Jessica e la carica delle over

(...) complimento troppo grande per essere vero, confesso che ci fa enormemente piacere. Per il calore e la bellezza delle vostre voci, delle vostre calligrafie, delle vostre parole con cui ce lo dite.
Soprattutto, perchè sono parole che arrivano da persone della prima ora, non dai vincitori di ogni vittoria che magari ieri stavano con il centrosinistra e con Prodi e oggi si professano ultrà berlusconiani. Non sapete quanti ne ho trovati in questi giorni, quanti mi chiamano per dire «abbiamo vinto», ma avrebbero chiamato altrove se avesse vinto Veltroni. Basta saperlo. E quindi, grazie a chi come Sandro Biasotti ha dato una lezione di umiltà, intelligenza, educazione e rispetto, dicendo al Giornale che più l’ha criticato per migliorarlo: «Grazie di tutto quello che fate per i moderati a Genova. Siete una specie di movimento trasversale». Ci sono altri, a cui non abbiamo riservato nemmeno un decimo delle critiche dedicate a Biasotti, che ancora ci ritengono colpevoli di lesa maestà o di scalfittura dell’ego.
E poi, grazie ai lettori. Perchè questo straordinario risultato, macchiato solo dalla mancata elezione di ottimi candidati come Alessandro Gianmoena o radicati come Raffaella Della Bianca, è anche e soprattutto loro. Grazie ad Alberto Clavarino, il primo a chiamare dopo la vittoria («Ma lo sai che è merito vostro?»), al benzinaio leghista di corso Europa («Andate avanti a scrivere così»), a Luciano Ardoino («Siete stati grandi, ma ora dateci una mano a salvare il turismo»), ad Andrea Cevasco, a Luigi Fassone, a Marco Marchioni e Francesca Gnocchi, due specie di Bonnie e Clyde della passione di centrodestra, a tanti altri con cui mi scuso se li ho dimenticati. Così come mi scuso con i tantissimi che, in questi giorni, sono rimasti senza Giornale già nelle prime ore del mattino: è successo a Castelletto, ad Albaro, in tante zone, ma siamo innocenti. Avevamo mandato l’aumento delle copie e l’aumento dell’aumento. Ma non è bastato, travolto dalla vostra passione. Cerchiamo di farci perdonare andando avanti con le foliazioni straordinarie, martedì e mercoledì sedici pagine, oggi, domani e dopo dodici, e non è detto che sia finita. Ma lo dico piano prima che al nostro amministratore delegato Andrea Favari venga un colpo per quello che gli sto facendo spendere di carta in più.
Se permettete, gli ultimi ringraziamenti voglio farli a tre carissime lettrici, tre di quelle che «è merito vostro». Parlo di Liliana Bolognesi, splendida novantenne di Loano; di Sara Castiglione, che da Albaro sogna una Genova politicamente uguale all’Italia e di Matilde che mi ha scongiurato: «Abbiamo vinto, ma continuate a incalzarli». Mi hanno commosso con quello che mi hanno detto, per il calore che ci mettono. E non è retorica.

Sarebbe bello se qualcuno lo dicesse anche a tutti quegli esponenti del centrodestra, anche di primo piano, anche miracolati, non solo consiglieri comunali o municipali, che non leggono il Giornale o lo leggono solo su internet, come non perdono occasione di dimostrare. Personaggi di un altro Secolo, reduci di un’altra Repubblica.

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