Migliaia di tonnellate di rifiuti rimosse dall’Ama al campo rom

Rischio ambientale e sperpero di denaro pubblico. Il campo rom «La Barbuta 2000» all’incrocio tra via di Ciampino e via Appia Nuova, si trova in una condizione sovraffollamento e negli ultimi due mesi sono state prodotte circa duemila tonnellate di rifiuti. A lanciare l’allarme è Samuele Piccolo, consigliere comunale di An e vicepresidente della commissione Bilancio. Il campo nomadi che dovrebbe ospitare un massimo di 250 persone, attualmente ne accoglie 750 che vivono in condizioni igienico-sanitarie precarie. Ma i dati più allarmanti arrivano dall’Ama: nei mesi di luglio e agosto sono state raccolte 800 tonnellate di rifiuti, che si vanno a sommare alle 966 tonnellate recuperate a novembre. Questa discarica a cielo aperto potrebbe aver inquinato le falde acquifere di alcune sorgenti della zona, le cui acque minerali sono diffusamente commercializzate. Tra i vari cumuli di immondizia di ogni genere, molta plastica bruciata, forse il rivestimento di cavi di rame rubati. Oltre il campo «La Barbuta 2000» in quella zona ne è spuntato un altro abusivo, ma l’invasione dei nomadi non giustifica l’iperproduzione di rifiuti. La potenziale pericolosità di questa discarica interessa direttamente i cittadini che abitano nella zona tra Ciampino e i quartieri periferici sull’Appia che si trovano a poca distanza dal campo nomadi. Il consigliere capitolino di An ha dunque presentato un’interrogazione urgente al sindaco e agli assessori competenti e un appello alla Asl per effettuare delle indagini e dei controlli allo scopo di accertare l’effettivo rischio di inquinamento.

A pagarne le conseguenze sono i contribuenti. In questi ultimi tre mesi, infatti, sono stati spesi ben 270mila euro per ripulire il campo rom, dopo numerose denunce. Ma il monitoraggio delle falde acquifere promesso dal Comune non è stato mai effettuato.

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