Mike è tornato: il suo feretro era in un fosso

Mike è tornato: il suo feretro era in un fosso

MilanoLa bara era dentro un canale d’irrigazione a Vittuone, paesino sperso nella campagna lombarda, piegata sul lato destro, immersa per circa dieci centimetri nell’acqua. Ieri verso le 14 un passante l’ha notata, ha subito avvertito i carabinieri che si sono precipitati sul posto con un sospetto. Diventato poi certezza quando il feretro è stato esaminato da vicino scoprendo la targhetta «Michael Bongiorno New York 26 maggio 1924 - Monte Carlo 8 settembre 2009». Adesso manca solo la conferma delle analisi di laboratorio, ma ormai è quasi certo: Mike è «tornato», mollato dai suoi «rapitori», ormai consapevoli che non avrebbero ottenuto nulla dal loro spregevole gesto.
I resti del popolare presentatore, uno dei principali «padri fondatori» della televisione italiana, erano stati trafugati nella notte tra il 24 e il 25 gennaio dal cimitero di Dagnente, piccola frazione del comune di Arona, in provincia di Novara, paese natale della famiglia della moglie Daniela. La sua morte fu un vero lutto per Tv italiana attraversata da Mike Bongiorno dal 1953 con «Arrivi e partenze», suo esordio in Rai, a «Il Migliore» andato in onda nel 2008 sulle reti Mediaset. Congedatosi dal Biscione, Mike si era messo a lavorare a un progetto su Sky, quando morì per un improvviso attacco cardiaco, in una stanza d’albergo sulla Costa Azzurra. Per decisione del Consiglio dei ministri, gli venne tributato il funerale di Stato, celebrato il 12 settembre nel Duomo di Milano di fronte a una folla di 10mila persone. Palazzo Marino offrì la sepoltura al «Famedio», il cimitero Monumentale di Milano, dove riposano i cittadini illustri. La famiglia ringraziò, ma declinò l’invito preferendo il piccolo camposanto di Dagente.
Qui la mattina del 25 gennaio un anziano, Giuseppe Buscaglia, passato a visitare la tombe della moglie, notò la lapide divelta, i mattoni a terra, il loculo vuoto e lanciò l’allarme. Le indagini vennero svolte nel massimo riserbo, non si è mai saputo se sia stato chiesto un riscatto, che comunque la famiglia dichiarò subito non avrebbe mai pagato. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo i carabinieri arrestarono due persone sorprese in un cabina telefonica a trattare con il figlio Nicolò la restituzione dei resti. Ma fu solo un falso allarme: i due c’entravano nulla, avevano solo provato a spillare quattrini alla famiglia.
Da allora più nulla fino alla segnalazione di un passante, arrivata ieri poco dopo le 14 da Cascina Sant’Antonio, località in aperta campagna nel comune di Vittone, paese a circa 30 chilometri a ovest di Milano. «Correte c’è una bara immersa nel canale». Dopo pochi minuti una pattuglia della stazione di Sedriano arriva sul posto con un forte sospetto: di bare in circolazione non ce ne sono poi tante. I militari si limitano a confermare la segnalazione ai superiori, precisando che la bara è ancora perfettamente sigillata, e ricevono l’ordine di piantonare la strada. Dopo poco arrivano i colleghi di Novara con un filmato del feretro di Mike Bongiorno. Una attenta visione delle immagini e la bara sembra proprio quella. I militari si avvicinano per una esame più attento e notano finalmente la targhetta con il nome del popolare presentatore. In ogni caso nessuno tocca nulla fino all’arrivo della sezione rilievi del comando provinciale di Milano. Gli esperti cercheranno eventuali tracce dei «sequestratori» e di capire quando il feretro possa essere stato lasciato in quel fosso. Impossibile per il momento azzardare ipotesi, il luogo del ritrovamento è infatti piuttosto isolato e privo di telecamere. Date le condizioni del legno non deve essere rimasto a lungo immerso nell’acqua, si può ragionevolmente supporre sia stata abbandonata nella notte.
I rilievi si protraggono fino a tardo pomeriggio, quando finalmente la cassa viene recuperata e affidata a un’impresa funebre per il trasferimento all’Istituto di medicina legale di Milano, dove rimarrà tutta la notte guardato a vista dai carabinieri. Oggi in giornata il feretro verrà aperto per controllare l’interno, quindi si procederà a eventuali prelievi sulla salma per effettuare la comparazione con il Dna dei famigliari.

Una formalità, nessun dubbio infatti si tratti del corpo di Mike, ma è pur sempre necessaria la conferma delle analisi scientifiche, affidate al Ris di Parma. Poi finalmente i resti del popolare presentatore potranno tornare a riposare nel piccolo camposanto sul lago.

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