Milano - Paloschi a parte, Ancelotti e i suoi devono fare un monumento al portiere Kalac e ad Ambrosini. Messi uno sull’altro costituiscono la spina dorsale che consente al Milan di domare il Siena gagliardo ammirato ieri a San Siro. L’australiano con le sue manone e Ambrosini con i suoi «break» cementano un Milan rimasto senza attaccanti e con la copia sbiadita di Ronaldo, in campo per un tempo. Da ammirare e segnalare il sacrificio di alcuni veterani: stringono i denti ed evitano figuracce pur di rispondere all’appello di Ancelotti. Non sono disponibili Kakà e Pato, Gattuso, Gilardino e Oddo. Non solo. Jankulovski non si vede in campo dalla semifinale di Yokohama, Cafu da fine novembre, a Cagliari, Serginho dal finale del derby: sono datati e anche arrugginiti. Bisogna perciò ricorrere ai soliti vecchietti e a qualche azzurro di ritorno da Zurigo (Pirlo e Ambrosini) e dalla bella prova contro il Portogallo. Perciò il successo di ieri, propedeutico all’eventuale sorpasso sulla Fiorentina mercoledì notte, assume un valore assoluto.
MILAN
8 KALAC. È il ragno giallo del Milan, para come il Dida dei tempi migliori su una frustata di testa di Frick. Para anche prima e dopo a testimonianza dello stato di grazia.
6 CAFU. Regge, con qualche difficoltà, all’età che avanza e agli attacchi feroci del Siena. Perde un paio di duelli che possono risultare fatali alla patria in grave affanno.
5.5 NESTA. Si vede lontano un miglio che è affaticato. Si arrende all’intervallo. Dal 1’ st BONERA 5. Frick è un brutto cliente, Maccarone meno: soffre entrambi e concede loro qualche occasione di troppo.
6.5 MALDINI. Il veterano di cento battaglie tiene unita la difesa e raccolta la squadra fino a rammendare ogni sbrego.
6 JANKULOVSKI. Si rivede dopo il Giappone: sprinta per un tempo, si ferma in garitta nel secondo e guadagna consensi.
6 BROCCHI. Decentrato a destra, sembra spaesato nel ruolo prima di riprendere quota grazie all’enorme determinazione.
7 PIRLO. Costretto agli straordinari dopo il mercoledì azzurro, viene fuori alla distanza: regale nella gestione di palloni decisivi.
8 AMBROSINI. È il gigante milanista: difende, attacca, suggerisce e alla fine diventa un difensore aggiunto. Da solo o quasi tiene in piedi la squadra nella ripresa.
6 SERGINHO. Un altro dei «rieccoli», recuperato in grande fretta per l’emergenza. Dura un’ora, si fa ammirare per un tunnel. Dal 18’ st PALOSCHI 8. Gol dopo una volata di 19 secondi. Cosa vuoi di più dalla vita, ragazzo?
Sv RONALDO. Per un tempo, sembra una vecchia gloria. Si tocca un polpaccio dopo un tiro dal limite, fermo all’intervallo. Dal 1’ st SEEDORF 5.5. Da apprezzare la rovesciata-assist per Paloschi: il resto è da dimenticare. Ha una caviglia dolente: bisogna ricordarlo.
6.5 INZAGHI. È l’unico che vede la porta: è tornato SuperPippo.
All. ANCELOTTI 6. Se avesse maggiore fiducia nei ragazzi e non solo nei suoi vecchietti sarebbe da oscar.
SIENA
6 MANNINGER. Para e si arrangia come può e come deve.
6 ROSSETTINI. Soffre un tempo Serginho, poi chiude la corsia.
6 PORTANOVA. Regge il confronto specie nei duelli in quota.
5 LORIA. Smarrisce Paloschi nello svincolo della sfida.
6.5 DE CEGLIE. Prendete nota del ragazzo: è da Juve.
5.5 JAROLIM. Si perde in tocchi laterali. Dal 28’ st KHARJA sv.
6 CODREA. È il Pirlo del Siena, sempre molto ispirato.
6 VERGASSOLA. Tradito da quel tocco di braccio.
6 LOCATELLI. Di testa manca un gol possibile. Dal 30’ st FORESTIERI sv.
5 MACCARONE. Vola in contropiede e manca la stilettata.
6.5 FRICK.
All. BERETTA 6.5. Il Siena gioca un calcio elegante e concreto.
Arbitro ORSATO 6. Lui fischia giusto, l’assistente D’Agostini decide sugli episodi chiave: gol tolto al Siena ed espulsione.
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