Il Milan non sa più vincere d'accordo, ma forse quel pareggio di ieri sera, secondo punticino dellamisera raccolta della nuova stagione, dev'essere accolto come manna caduta dal cielo. Primo motivo: perché l'Udinese è squadra di buon valore e nell'occasione si acconcia come una vera provinciale, difendendo anche in dieci, come gli capita nell'ultima mezz'ora a San Siro. Secondo motivo: perché cominciare la serata con l'accidente toccato a Pato e l'incidente di Abbiati (paperona su un cross innocuo che spalanca a Di Natale la porta rossonera) non è un buon segnale proveniente dalle stelle. E invece il vecchio Milan, senza nulla togliere proprio ai senatori e anche a qualche giovanotto di grande avvenire, nella circostanza riesce ad evitarsi il castigo di una seconda consecutiva sconfitta e a regalarsi il pareggio. Che è poi una specie di brodino per il secondo grande ammalato della Milano calcistica.
Il merito, nell'occasione, è tutto del giovane talento di anagrafe italiana, è nato a Savona, e di appartenenza genoana, El Shaarawy da tutti a Milanello considerato un progetto di campione tutto da scoprire. Il ragazzo invece di lasciarsi intimidire dal debutto a San Siro, prende il destino e la sfida per il petto e l'affronta come farebbero dei veri e propri esperti del mestiere. Così appena riesce a liberarsi sulla destra, in area di rigore, e a mettere nel mirino del suo destro la porta, riporta in vita il Milan e gli consente anche di sfiorare il successo con un paio di tiracci sconclusionati di Emanuelson. In verità alla fine partecipa all'evento anche Pippo Inzaghi, salutato come un eroe romano di ritorno dalla conquista della Gallia: un paio di volte vola per terra in area di rigore senza convincere Banti ( e fa bene a non commuoversi) a concedere il rigore. Almeno è di ritorno il vecchio combattente e con il ko di Pato c'è bisogno anche del suo contributo sabato prossimo, col Cesena.
L'Udinese, ancora imbattuta a San Siro con i campioni, proprio come nei mesi passati, fa una figura diversa, molto diversa da quella di gennaio scorso. Per esempio se ne sta rintanata per lunghi tratti nella sua metà-campo. Per esempio si difende con un paio di marcature a uomo riviste dopo molti anni sui campi di calcio italiani. Per esempio va in vantaggio senza alcun merito e grazie allo strafalcione di Abbiati che poi nel finale, ripresosi dallo choc, si rifa deviando un paio di siluri che possono dare ai friulani addirittura il successo, sfiorato anche col palo di Pinzi (che fa pari con quello scheggiato da Seedorf su punizione). La maledizione della coppia famosa Pato Cassano continua. Inutile far finta di niente: l'ennesimo insulto muscolare toccato al brasiliano apre un capitolo nuovo lungo la carriera di questo ragazzo dai muscoli fragilissimi. Cassano, rimasto da solo, non riesce a stregare la folla e neanche i suoi rivali.
Con loro due insieme il Milan continua a non vincere. Adesso a fargli compagnia c'è questo El Shaarawy che promette molto e deve avere tutto il tempo per mantenere.
Inutile, infatti, pensare che da solo possa risolvere tutti i problemi attuali dei campioni e addirittura far dimenticare le assenze che contano, da Ibrahimovic a Boateng e Robinho. Con due punti dopo 3 partite, la partenza del Milan è identica o quasi a quella dell'anno scorso. Ma è molto difficile che possa ripetere la passata scalata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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