Milan fermato dall'Udinese. Pato infortunato Juve, solo un pari. Napoli ko con il Chievo

Abbiati fa un regalo a Di Natale, poi fa miracoli. Il "Faraone" El Shaarawy trova il pari. La Juventus resta in dieci e si fa raggiungere dal Bologna. San Gennaro distratto: il Napoli fa lo snob e perde a Verona con il Chievo

Milan fermato dall'Udinese. Pato infortunato 
Juve, solo un pari. Napoli ko con il Chievo

Il Milan non sa più vincere d'accordo, ma forse quel pareggio di ieri sera, secondo punticino del­la­misera raccolta della nuova sta­gione, dev'essere accolto come manna caduta dal cielo. Primo motivo: perché l'Udinese è squa­dra di buon valore e nell'occasio­n­e si acconcia come una vera pro­vinciale, difendendo anche in die­ci, come gli capita nell'ultima mezz'ora a San Siro. Secondo mo­tivo: perché cominciare la serata con l'accidente toccato a Pato e l'incidente di Abbiati (paperona su un cross innocuo che spalanca a Di Natale la porta rossonera) non è un buon segnale provenien­te dalle stelle. E invece il vecchio Milan, senza nulla togliere pro­prio ai senatori e anche a qualche giovanotto di grande avvenire, nella circostanza riesce ad evitar­si il castigo di una seconda conse­cutiva sconfitta e a regalarsi il pa­reggio. Che è poi una specie di bro­di­no per il secondo grande amma­lato della Milano calcistica.

Il merito, nell'occasione, è tutto del giovane talento di anagrafe ita­liana, è nato a Savona, e di apparte­nenza genoana, El Shaarawy da tutti a Milanello considerato un progetto di campione tutto da sco­prire. Il ragazzo invece di lasciarsi intimidire dal debutto a San Siro, prende il destino e la sfida per il petto e l'affronta come farebbero dei veri e propri esperti del mestie­re. Così appena riesce a liberarsi sulla destra, in area di rigore, e a mettere nel mirino del suo destro la porta, riporta in vita il Milan e gli consente anche di sfiorare il suc­cesso con un paio di tiracci scon­clusionati di Emanuelson. In veri­tà alla fine partecipa all'evento an­che Pippo Inzaghi, salutato come un eroe romano di ritorno dalla conquista della Gallia: un paio di volte vola per terra in area di rigo­re senza convincere Banti ( e fa be­ne a non commuoversi) a conce­dere il rigore. Almeno è di ritorno il vecchio combattente e con il ko di Pato c'è bisogno anche del suo contributo sabato prossimo, col Cesena.

L'Udinese, ancora imbattuta a San Siro con i campioni, proprio come nei mesi passati, fa una figu­ra diversa, molto diversa da quel­la di gennaio scorso. Per esempio se ne sta rintanata per lunghi tratti nella sua metà-campo. Per esem­pio si difende con un paio di mar­cature a uomo riviste dopo molti anni sui campi di calcio italiani. Per esempio va in vantaggio senza alcun merito e grazie allo strafa­l­cione di Abbiati che poi nel finale, ripresosi dallo choc, si rifa devian­do un paio di siluri che possono dare ai friulani addirittura il suc­cesso, sfiorato anche col palo di Pinzi (che fa pari con quello scheg­giato da Seedorf su punizione). La maledizione della coppia famosa Pato Cassano continua. Inutile far finta di niente: l'ennesimo in­sulto muscolare toccato al brasi­liano apre un capitolo nuovo lun­go la carriera di questo ragazzo dai muscoli fragilissimi. Cassano, rimasto da solo, non riesce a stre­gare la folla e neanche i suoi rivali.

Con loro due insieme il Milan con­tinua a non vincere. Adesso a far­gli compagnia c'è questo El Shaa­rawy che promette molto e deve avere tutto il tempo per mantene­re.

Inutile, infatti, pensare che da solo possa risolvere tutti i proble­mi attuali dei campioni e addirit­tura far dimenticare le assenze che contano, da Ibrahimovic a Boateng e Robinho. Con due pun­ti dopo 3 partite, la partenza del Milan è identica o quasi a quella dell'anno scorso. Ma è molto diffi­cile che possa ripetere la passata scalata.

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