Milano spalanca le sue braccia al cinema nel mese di settembre: in attesa della «Panoramica» di Venezia (pressoché contemporanea), va in scena la XIV edizione del Milano Film Festival, in cartellone dall'11 al 20 settembre nelle consolidate location del Teatro Strehler, Teatro Studio, Teatro Dal Verme, Parco Sempione (piazza del Cannone), Acquario Civico e, per la prima volta, all'Istituto Penale Minorile «Cesare Beccaria». Oltre quattrocento appuntamenti per una kermesse che si è fatta maggiorenne: non più il «festival dei cortometraggi» bensì un festival vero e proprio dove la sezione dei lungometraggi assume una netta importanza, con la proposta limitata esclusivamente a opere prime e seconde, per di più prodotte negli ultimi diciotto mesi. Una scelta coraggiosa, a ribadire come il festival intenda accendere i riflettori sui nuovi talenti e sulle novità. Saranno undici i film in concorso in questa sezione, selezionati tra oltre ottocento opere pervenute: tra di essi, un titolo italiano «Il figlio di Amleto» di Francesco Gatti (mercoledì 16, ore 20.30, Teatro Strehler, e domenica 20, ore 14.30, Teatro Dal Verme), documentario incentrato sul tema della «maledizione del talento» e sul rapporto tra discepolo e maestro in ambito artistico. Accanto al film del lombardo Gatti, opere variegate nei generi come il surreale giapponese «Futoko - The Dark Harbour» di Naito Takatsungu, divertente storia di un pescatore solitario che trova un'intera famiglia nascosta nel proprio armadio, il connazionale nipponico «Tobira No Muko -Left Handed» di Laurence Thrush, in bianco e nero, incentrato sulla sindrome di Hikikomori, o il film di animazione australiano «Mary & Max», evento speciale (giovedì 17, ore 20.30 e domenica 20 ore 16 al Teatro Dal Verme) anche della sezione Focus Animazione, realizzato da Adam Elliot. Il tradizionale Concorso Cortometraggi propone quest'anno ben 49 opere provenienti da 23 paesi, selezionate tra più di 2600 iscritti: particolarità della giuria relativa è che sarà tutta al femminile, composta dalla redazione cinema di "Arte", il più importante canale culturale francese. Tra le nuove sezioni della XIV edizione vale la pena citare Incontri Italiani, rassegna dedicata al giovane cinema italiano, con più di 20 cortometraggi e, per la prima volta, tre lungometraggi. Tra di essi, dovrebbe attirare l'attenzione del pubblico milanese «Dalle terre di nessuno» di Elvio Annese (venerdì 18, ore 19, Parco, Grande Tenda), viaggio per i territori periferici della Bovisa milanese in diversi anni tra la metà degli anni Settanta e il 2008, sorta di documento in immagini del degrado post-industriale e della trasformazione sociale, tra addio degli operai e immigrazione, della zona. Retrospettiva regina del Milano Film Festival è senza dubbio «Tutto Olmi» (box), rassegna dell'opera omnia di Ermanno Olmi, con la proiezione di opere restaurate e l'accesso ad archivi rari degli anni in cui il maestro bergamasco muoveva i primi passi cinematografici come documentarista alla Edison. Un'altra retrospettiva è «Avi Mograbi, i dettagli dei tempi», la prima completa con i lungometraggi e cortometraggi del regista israeliano, che incontrerà il pubblico il 12 settembre (ore 20, Teatro Studio) e sarà protagonista di una masterclass domenica 13 settembre alle ore 16 sempre al Teatro Studio (durata tre ore, costo di iscrizione 10 euro, prenotazione a info@milanofilmfestival.it).
Ancora documentari con l'ormai tradizionale sezione Colpe di Stato, realizzato con la collaborazione della rivista «Internazionale», incentrato quest'anno sul tema del colonialismo. Al Parco Sempione, per tutta la durata del festival, sarà attiva l'Area Colpe di Stato, dove poter approfondire i temi della rassegna.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.