Milan, idea Ronaldinho in prestito Il Chelsea fa «sparire» Lampard

Visto il momento difficile del brasiliano, Galliani vuole far slittare l’acquisto di un anno

Milan, idea Ronaldinho in prestito Il Chelsea fa «sparire» Lampard

«Fate presto». Lo ripete, dal Giappone, Ronaldinho parlando con gli emissari che si occupano del suo trasferimento al Milan. «Fate presto» è l’incitamento passato da Frank Lampard a coloro che lo informano sullo stato del complesso negoziato con l’Inter. Già, fare presto. E invece le due trattative del calcio-mercato 2008 impostate da Inter e Milan, rischiano di diventare un tormentone. Di ieri le certezze della stampa inglese («affare fatto») smentite dal gelido comportamento dell’Inter e ingigantite da un piccolo dettaglio web. Nella nuova veste grafica del sito del Chelsea, infatti, tra i calciatori-icona schierati in prima fila non c’è più Lampard, rimpiazzato da Essien mentre Ballack e Terry resistono. «L’hanno già scaricato» la chiosa di qualche navigatore di fede neroazzurra. In realtà il nodo che rende la trattativa stretta in una morsa, è rappresentato dall’atteggiamento del Chelsea che non intende piegarsi al ragionamento fatto da Mourinho. E cioè: vi conviene cedere adesso Lampard per 10 milioni di euro invece di rischiare di incassarne zero tra dodici mesi quando il centrocampista inglese, 30 anni compiuti a giugno, sarà libero e cambierà club senza versare alcun indennizzo. Proprio al patron dei “blues“ Roman Abramovich viene attribuita la primogenitura della scelta anti-economica. «Dieci milioni in più o in meno non cambiano le dimensioni del bilancio del Chelsea» riflettono con qualche successo gli esperti del ramo. Verissimo. Ed infatti è lo stesso finanziere russo ad aver indotto Shevchenko a riporre nel cassetto ogni proposito di ritorno, gratuito, a Milanello dopo aver sborsato, due anni prima, la bella cifra di 46 milioni di euro, «senza neanche trattare sul prezzo» il ricordo piacevolissimo di Galliani in materia.
«Fate presto» continua a ripetere Ronaldinho. Ma in questo caso c’è un passaggio obbligato, domenica 6 luglio, rappresentato dall’esito del voto sulla mozione di sfiducia presentata da un ex partner di Laporta, presidente del Barcellona. Se dovesse passare, ipotesi al momento poco attendibile, bisognerebbe provvedere a settembre ad eleggere la nuova dirigenza.
In caso contrario, il mercato del club catalano subirebbe l’accelerazione. Eppure questa scadenza, da sola, non garantisce sull’arrivo immediato di Ronaldinho a Milanello che dovrebbe essere preceduto da accurate visite mediche («sono disposto a spendere 4 giorni non 4 ore» la battuta dell’interessato) oltre che dal raggiungimento dell’intesa economica sul trasferimento. Nelle ultime ore, ha preso piede l’ipotesi di proporre al Barça un prestito oneroso per trasferire alla prossima estate il più complesso negoziato sul valore di Ronaldinho.

Oggi, fermo da 4 mesi, ingrassato («5-6 chili» sostiene lui), circondato da voci non certo esaltanti a proposito dello stile di vita, Ronaldinho è un calciatore famoso ma deprezzato e con un solo acquirente dietro la porta. Domani, grazie all’eventuale rilancio milanista, potrebbe ridiventare uno smeraldo. Ma la risposta di Beguiristain, ds catalano, è glaciale. «Non abbiamo ricevuto proposte concrete per la cessione di Ronaldinho».

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