Meno 12: ehi che calor! Atmosfera calda, siamo già alla guerriglia sotto tensione. Saranno dodici giorni di magnifica attesa e qualche colpo basso. Dodici giorni al derby, che probabilmente non deciderà una stagione come ha certificato Giancarlo Abete, presidente federale, nonchè instancabile esploratore dell’ovvio.Ma sarà un derby che dirà qualcosa: al Milan, all’Inter e forse al Napoli (soprattutto se finirà in pareggio). La guerra sotto traccia è partita con i mugugni per le convocazioni delle nazionali. Leonardo ha provato ad allungare l’idea: «Ranocchia è meglio non stia in azzurro, sennò non guarisce».E non lo ha fatto giocare contro il Lecce. Poi ha provato a ricordare che anche Thiago Motta soffre a un ginocchio. Meglio se... ma si è fermato lì. E Prandelli ha affidato il caso ai medici che hanno tenuto entrambi i giocatori a Coverciano. Almeno fino a giovedì. «Poi si vedrà», ha raccontato il medico. Inutile raccontare i sorrisetti di quelli del Milan che, conoscendo i trucchi del mestiere, avevano già capito dove voleva arrivare Leo. Il conteggio dei convocati, in realtà, è pesante: 17 dell’Inter e 13 del Milan. Ma quelli nerazzurri sono una prima squadra, quelli del Milan in prevalenza panchinari. Non è detto che la lista delle convocazioni dimostri la differenza di peso specifico fra le due squadre. Però qualcuno potrebbe pensarlo. Se così fosse, il prolungato primo posto del Milan sarebbe frutto di un miracolo calcistico e la prolungata posizione di rincalzo dell’Inter una prova d’incapacità della compagnia. Suvvia, il calcio non è così ingannatore. Il Milan spedisce Ibra alla Svezia, non potendo utilizzarlo nel derby, così come l’Inter manda Lucio (squalificato) al Brasile a cuor leggero. E Ieri Moratti ha infilato la lingua dove duole la ferita. «Speriamo che pesi di più l’assenza di Ibrahimovic». Se l’Inter ha Ranocchia e Thiago un po’ abbottati, il Milan ha problemi con Pato. Ma le due società temono di allungare la lista al ritorno dei giocatori dalla nazionali. Spesso succede, soprattutto con i sudamericani. Chissà, da quelle parti, cosa combinano medici e preparatori atletici? Derby anche nei colpi bassi. Il gol di Pazzini al Lecce ha fatto andare di traverso la digestione a tutto lo staff milanista, ancor più della sconfitta di Palermo. Il gol annullato a Ibra contro il Bari con conseguente ammonizione, eppoi tutto quel che ne è seguito, hanno fatto sentire puzza di bruciato. Il Milan non ha perso tempo a rilanciare i mugugni. Moratti ieri ha replicato seccato: «Tiriamo dritto, quei gol non sono uguali». Vale una sola certezza: nel dubbio (gli arbitri non hanno la tv sotto mano) Pazzini è stato giustamente assolto, Ibrahimovic no. Derby per ingraziarsi Messi? Forse. Moratti gli schiaccia sempre l’occhiolino. Domenica la Pulce era a Milano scortata da amici e sponsor, tutti vicini al Milan. Qualcuno si è spinto più in là quando il fenomeno argentino ha cenato con Galliani e Briatore. Il dubbio prende forma. Anche se a cena non si è parlato di pallone. Moratti ha mandato la palla in corner: «Non sto facendo alcun corteggiamento, c’è solo molta simpatia». Detto con fastidio. Derby guardandosi le spalle. Lo ha detto Moratti che forse ha già fatto due conti. Oggi Milan e Inter sono padronissime del loro destino. Ma se il derby le facesse ripartire con un pari, il Napoli riderebbe. Pareva fuori gioco, si è riportato sotto: potrebbe fare di più. Moratti,lucido,lo ha detto:«Continuiamo a parlare noi, ma ho l’impressione che il Napoli stia facendo molto bene, è vicino: quest’anno è bellissimo, molto divertente perché ci sono tre squadre ». E qui il divertimento è sospetto. Che vinca l’Inter,è ovviamente il suo obbiettivo. Sennò? Che vinca il Napoli? Ci potrebbe stare, pur di non veder vincere il Milan. Ecco, il gioco è questo: capire per chi tiferà l’Italia, se qualcuno non mollerà prima. Il calendario aiuta a pensar male: nell’ultima giornatail Milan andrà a Udine e l’Udinese potrebbe essere in lotta per un posto Champions: duro far punti.
Alla penultima, a Napoli giocherà l’Inter: potrebbe essere match scudetto.E nell’ultima il Napoli andrà a Torino contro la Juve. E tutti sappiamo i rapporti d’antipatia fra Juve e Inter. I tifosi laziali, l’anno scorso,hanno scelto per la squadra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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