da Milano
Josè Mourinho ha messo in campo anche i giornalisti di The Sun, il quotidiano popolare inglese: li preferisce a Shevchenko. Mourinho non ne può più del prediletto del padrone. Ma in compenso il padrone, ovvero Roman Abramovich, non ne può più di Mourinho. E i giornalisti di The Sun hanno trovato la soluzione per un armistizio ideale fino al termine della stagione: rispedire Sheva al Milan che, guarda la fortuna del Chelsea e di Mourinho, non se la passa bene senza il suo ex cannoniere. Un delitto (ovviamente la vittima è il Milan) quasi perfetto. Peccato che nessuno, in Inghilterra, abbia dato unocchiata alle leggi calcistiche italiane che impediscono a chiunque di acquistare un giocatore extracomunitario dallestero se ne ha già acquistato un altro durante la campagna acquisti estiva. In estate Galliani e Braida hanno pensato di sostituire Sheva con Oliveira. Non è stata una grande idea, daccordo, ma il brasiliano è il quinto extracomunitario della squadra ed eventualmente potrà essere scambiato con Sheva solo a fine stagione.
Ieri The Sun ha raccontato che il Chelsea aveva già registrato la disponibilità della società rossonera. Magari non si saranno capiti. Dipende dalla lingua parlata. Ma è difficile pensare che il Milan avesse, anche e soltanto, accettato di accollarsi il sontuoso ingaggio dellucraino. Lidea del trasferimento pare suffragata pure dalle difficoltà di Kristin, la moglie di Shevchenko, e dei due figli di adattarsi alla vita londinese. Strana situazione, visto che i coniugi avevano deciso di lasciare Milano proprio per permettere ai figli di imparare linglese e alla signora di sentirsi meno a disagio: Milano non le garbava più per svariati motivi. Ma ladattamento calcistico di Sheva a Londra è stato un mezzo disastro (per ora). Un bel flop, raccontano i giornali inglesi, ricordando con un pizzico di veleno che il giocatore è costato 10 milioni di sterline per ogni gol segnato in Premier League. E Mourinho ha perso la pazienza, anche se ieri lha fatto giocare contro il Bolton. Abramovich sarebbe anche intenzionato ad accontentare lallenatore, ma solo fino a giugno quando farà la valigie. Lidea di rispedire Sheva in prestito a Milano per poi riprenderselo il prossimo anno, gli sarebbe andata a genio. Ma si scontra con la legge Bossi-Fini che ha costretto la federcalcio ad inserire una norma, a datare dall8 giugno 2006.
Alla lettera A, si legge: «Le società in possesso del titolo per la partecipazione al campionato di serie A nella stagione 2006-2007, potranno tesserare solo un calciatore cittadino di Paese non aderente alla U.E. o allE.E.E. proveniente dallestero, a condizione che vada a sostituire altro loro calciatore di Paese non aderente alla U.E. o allE.E.E., che si trasferisca allestero o altro calciatore di questo tipo con contratto scaduto al 30-06-2006. Il calciatore dovrà essere espressamente indicato dalla società e non potrà tesserarsi per questultima nella medesima stagione sportiva». Insomma nemmeno se Oliveira fosse ceduto allestero, potrebbe tornare Shevchenko. Il gruppo dei cinque extracomunitari rossoneri comprende quattro brasiliani (Cafu è considerato comunitario) e Kaladze.
Va aggiunto che Galliani ha già fatto intendere lidea di non muoversi sul mercato di gennaio. E i milanisti ci sono rimasti male. Tanto che il Milan club di Palazzo Marino sta già minacciando imponenti, ma pacifiche, manifestazioni di protesta nel caso venisse venduto Kakà. «Abbiamo ascoltato con stupore, rimanendo di pietra, le dichiarazioni di Galliani. Ma pensa veramente di non tornare sul mercato?». Via Internet è stato organizzato un sondaggio per chiedere ai tifosi cosa pensano della situazione attuale, da girare direttamente al consigliere comunale Silvio Berlusconi. «Nonché presidente onorario di questo Milan club».
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