È Piero Fassino (68,5 per cento di gradimento) il sindaco più amato d’Italia. Ma per Milano con Giuliano Pisapia (54,3 per cento) è profondo rosso. Il vento nuovo soffia poco e l’uomo di Sinistra ecologia e libertà approdato con grande entusiasmo a Palazzo Marino arranca nelle retrovie. Anzi, non è nemmeno presente nella classifica stilata dalla quindicesima edizione di Monitorcittà di Datamonitor che tiene conto del consenso espresso dai cittadini nel primo semestre del 2011 e che per scelta degli autori non scende sotto il 55 per cento di gradimento, chiudendo con il perugino Wladimiro Boccali. Solo 48 su 110 Comuni capoluogo entrano nella «top 55» dei sindaci. E Milano non c’è nell’indagine realizzata con metodo telefonico/Cati con interviste a un campione di popolazione tra il 26 aprile e il 20 luglio. L’uomo forte del Pd Piero Fassino vola in testa, dunque, già alla sua prima volta. Dietro di lui il leghista di Verona Flavio Tosi (67,6 per cento) e Matteo Renzi (65,9), il primo cittadino di Firenze che vuol rottamare il Pd. Segno che alla fine il sindaco politico piace ancora. Sia di destra che di sinistra. Per Milano e Pisapia c’è soltanto un ripescaggio grazie alla classifica delle metropoli, dove il sindaco in quota Nichi Vendola si piazza a un non certo lusinghiero sesto posto. Preceduto anche dal dipietrista Luigi De Magistris a Napoli (65 per cento), Gianni Alemanno (58,2 per cento) con Roma quarta tra le grandi città, ma appena al ventiquattresimo posto assoluto. Anche se è proprio l’ex colonnello di An che si toglie la soddisfazione di far registrare la crescita di consensi più cospicua (più 4,9 per cento). Ad Alemanno si appaia Michele Emiliano sindaco di Bari ed ex magistrato del Pd in calo però del 2,2 per cento. Chiudono Marta Vincenzi (Genova), Giorgio Orsoni (Venezia) e Virgilio Merola (Bologna). Tra i primi 48 posti nessun sindaco donna, 31 di centrosinistra e 17 di centrodestra. Nord è in testa con 19 rappresentanti, mentre 12 sono del Centro e 17 del Sud.
Intanto Pisapia in un’intervista a l’Espresso assicura che in caso di elezioni politiche non si candiderà. «Lo escludo, è già difficile governare Milano. Ma candidato a parte, sarebbe necessario allargare l’alleanza, senza discriminazioni a sinistra, come invece si ipotizza, definendo prima tutte le priorità. Bisogna aggregare anche soggetti che non hanno un punto di riferimento nei partiti e che sono delusi». Non solo. «Il centrosinistra deve trovare rapidamente dei punti di accordo, sia che si vada a votare presto sia che i tempi siano più lunghi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.