Lei in Siria invia protesi per aiutare gli innumerevoli feriti della guerra civile. Elena Bonacini, milanese di 36 anni, e cinque amici hanno fondato una Onlus lo scorso ottobre, ma è attiva da febbraio, con lo scopo di curare i mutilati di ogni dove. E proprio quelli siriani sono stati i destinatari del primo grosso progetto organizzato da «You Able»: questa estate, infatti, hanno ricevuto ventuno protesi complete oltre a materiali per ortesi e riparazioni, ma anche un forno, una fresa e due pompe per il laboratorio gestito da Terre Des Hommes Syria. E la struttura è stata rimessa in funzione grazie a questa spedizione.
Oltre a questa, sono anche molte altre le attività portate avanti dall'associazione appena nata: ad esempio la partecipazione alla Milano City Marathon o l'invio di aiuti in Rwanda. Tutto scaturito dal lavoro di sei persone provenienti da ambienti di lavoro anche molto diversi tra loro: un giornalista, un esperto di sport, uno di tecnologia, uno di comunicazione e uno di fundraising e responsabilità d'impresa. Elena da parte sua può vantare una lunga esperienza nel campo del volontariato, ha lavorato ad esempio per Telefono Azzurro, e anche una conoscenza personale del problema: suo fratello Daniele ha infatti subito anni fa un'amputazione in seguito a un incidente. All'epoca era soltanto un ragazzo, oggi gestisce la Roadrunnerfoot: la società fondata da lui ha in mano quattro brevetti, tre per protesi per camminare e uno per correre, registrati a partire da 2007 e ormai vende in tutto il mondo. E distribuisce i suoi prodotti anche per progetti umanitari, compresi quelli seguiti dalla sorella con cui ha collaborato più volte: ad esempio con una spedizione di mille protesi ad Haiti. L'interesse per la nazione caraibica è proseguito anche dopo la fondazione di You Able e l'associazione ha inviato quaranta ulteriori pezzi per la popolazione haitiana.
Intanto la ragazza milanese e i suoi soci hanno organizzato una seconda spedizione per la Siria, per ora hanno raccolto quindici ortesi e diversi materiali per altrettante protesi, che dovrebbe partire nel prossimo gennaio, ma molto dipende dall'evolversi della situazione siriana, tutt'altro che stabile. Se tutto va bene, con l'inizio del nuovo anno i materiali partiranno dal porto di Genova in direzione Medio Oriente. Nel frattempo You Able sta cercando anche altri finanziamenti: l'obbiettivo che vorrebbero raggiungere è raccogliere i fondi necessari per arrivare a cento protesi, circa cinquantamila euro: il costo minimo per un kit che permette di tornare a camminare è infatti di cinquecento euro, ma arriva anche al triplo a seconda del piede e del ginocchio.
Forme di sostegno ai più sfortunati che però, secondo i volontari, attecchiscono meglio all'estero, vedi il caso siriano, che in Italia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.