Milanesi stregati dal mito del Barone Rosso

Abbondano le piste: quattro sono in provincia di Milano

Milanesi stregati dal volo. Velivoli ultraleggeri, aerei monomotore, deltaplani, alianti, elicotteri: in Lombardia ogni anno si laureano circa 250 Baroni Rossi. I milanesi che hanno confidenza con la cloche sarebbero almeno duemila. E se è tra i 16 e i 25 anni che ci si appassiona al tema, gli over 40 preferiscono stare tra le nuvole su alianti e ultraleggeri. Come mai? «Per i più giovani – spiega un veterano dell’aria – pilotare un monomotore è spesso il primo gradino verso la professione aeronautica; invece per i più anziani il volo è soprattutto scoperta di nuove emozioni». Tra aviosuperfici e campi di volo, ovvero tra spazi abilitati al decollo e atterraggio di aeroplani o di ultraleggeri (velivoli a motore di potenza limitata che la legge classifica come “attrezzi sportivi”), in regione esistono 16 strutture. Quattro operano nella sola provincia di Milano.
«Quest’anno – dice Luca Colombo, presidente della Associazione Generale Velivoli e istruttorei – abbiamo 10 allievi milanesi». Colombo insegna presso il campo di volo Cesare Bianchi a Senago: 400 metri di pista nel verde e un hangar. La struttura è stata creata nel 1997 da un gruppo di appassionati allo scopo di sorvegliare dall’alto il Parco delle Groane. L’età degli allievi oscilla tra i 35 e i 40 anni. «Con l’unica eccezione – svela Colombo - di una sedicenne che sogna di diventare pilotessa di linea e che dunque vuole verificare con poca spesa la sua reale attitudine al volo». Conseguire il brevettino Vds (volo da diporto sportivo) per gli ultraleggeri costa circa 3 mila euro (obbligatorie 14 ore di volo e 40 ore di teoria). «Nulla in confronto ai 40 mila necessari per diventare pilota commerciale di aviazione generale».
Altri campi di volo in provincia di Milano sono a Cisliano, dove ha sede il Volo Club Milano con una pista di 350 metri e una trentina di soci che si destreggiano su deltaplani a motore; a Casorezzo dove volano gli ultraleggeri degli associati di Air Folies (pista di 280 metri, un hangar e una club house) e a Cassano d’Adda, dove volteggiano gli “aeroplanini” dell’aviosuperficie Baialupo. Anche qui spopolano i milanesi. Come i patiti del volo a vela. Maurizio Guglielmi, 62 anni, direttore della scuola dell’Aeroclub Volovelistico Lariano di Alzate Brianza (Como) e aliantista da quando aveva 17 anni, attualmente ha 28 allievi: «Metà di essi arriva proprio dal capoluogo e ha un’età tra i 25 e i 45 anni». La spesa per conseguire il “brevetto C” supera di poco i 3mila euro; somma che non spaventa chi vuole imparare a volare senza motore.
Ma a stupire davvero è l’affluenza di aspiranti piloti d’aviazione generale nei tre corsi organizzati ogni anno dalla scuola dell’Aero Club Milano di Bresso: «Una sessantina di richieste in tutto – svelano alla segreteria della scuola – in maggioranza provenienti da Milano e dall’hinterland». Richiestissimo il corso che laurea i piloti privati di aereo monomotore (necessarie 45 ore di volo con e senza istruttore, molta teoria e un esame finale davanti a una conmmissione Enac) al costo di 11 mila euro.

«Molti giovanissimi – concludono a Bresso – investono su questa licenza per ottenere in seguito il brevetto commerciale e fare del volo il proprio lavoro». Ma quali sbocchi? Accompagnamento turistico, traino striscioni, trasporto merci su aerei cargo.

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