Milano, adesca con mms centinaia di minorenni e stupra 15enne: preso

Un 36enne di Milano ha adescato un centinaio di ragazze fra i 12 e i 18 anni. Dopo l'arresto ha confessato: "Non riesco a non farlo"

Milano, adesca con mms  
centinaia di minorenni 
e stupra 15enne: preso

Milano - Dietro una vita apparentemente normale il desiderio irrefrenabile di appagare i suoi istinti sessuali con ragazzine tra i 12 e i 18 anni. Ci ha provato in tutti i modi. Ne ha contatte centinaia e per adescarle, il 36enne Massimiliano Moruzzi, dipendente della Sea all’aeroporto milanese di Linate, si spacciava, con tanto di biglietto da visita autoprodotto, per "Max", un rappresentante della nota ditta "Calzedonia" che in vista dell’apertura di un fantomatico "outlet" di calze a Peschiera Borromeo (Milano), cercava ragazze immagine e giovani che volantinassero materiale pubblicitario.

Telefonate a caso e poi foto sexy via mms
"Max" passava le sue giornate al telefono componendo numeri a caso e quando sentiva la voce di una bambina recitava il suo copione, così come faceva anche per la strada, fermando le ragazzine e chiedendole il numero di telefono per potergli poi fare la sua offerta "commerciale". Invece, ottenuto il numero di telefono, iniziava a tempestarle con sms con pesanti apprezzamenti, poi chiedeva alle ragazze di inviargli con il cellulare delle foto osé con indosso solo delle calze ("così capisco se puoi andare bene come ragazza immagine") a cui lui rispondeva via mms con delle fotografie che lo ritraevano in atteggiamenti pornografici.

Violenza su una quindicenne Ma non basta, perché Moruzzi, che ha un figlio che vive con sua la ex moglie, nel tardo pomeriggio del marzo di quest’anno è andato oltre: ha avvicinato alla fermata di un autobus in zona Monforte a Milano una 15enne con la quale era già entrato in contatto e dopo averla convinta a salire sulla sua auto per darle un passaggio a casa, si è diretto in un cantiere e qui l’ha violentata. Traumatizzata, la ragazzina ha trovato il coraggio di raccontare la drammatica vicenda solo qualche tempo dopo, nel corso di una gita scolastica, a un suo insegnante, che l’ha convinta a confidarsi con i genitori, con i quali poi si è recata dalla polizia per fare la denuncia.

Le indagini della polizia e l'arresto Le indagini svolte dagli agenti delle quarta sezione della Squadra mobile milanese hanno trovato riscontri precisi al dettagliato racconto della giovane vittima, alla quale il maniaco aveva anche proposto di coinvolgere una sua amichetta e coetanea per fare sesso in tre, e che è stata salvata solo grazie all’intervento dei genitori che si sono insospettiti e hanno denunciato a loro volta la situazione. Il pm Ada Mazzarelli ha così richiesto per il pedofilo un provvedimento di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale aggravata in danno di minore, che è stato firmato dal Gip Micaela Curami ed eseguito ieri pomeriggio dagli agenti della Questura che hanno arrestato Moruzzi nella sua abitazione in zona Palmanova.

Un pianto liberatorio e la confessione
Quando gli hanno messo le manette ai polsi l’uomo è scoppiato in un "pianto liberatorio" e ha ringraziato gli agenti per averlo fermato. Davanti agli investigatori è stato ancora più esplicito: "Sono due anni che faccio così, non riesco a non farlo, è ormai una mania non ce la faccio più". Proprio questa sua dichiarazione e le centinaia di numeri di telefono di ragazzine scoperti sul suo cellulare indicano che probabilmente le violenze sono state molte di più.

"Temiamo che siano coinvolte altre ragazzine, tra i 12 e i 18 anni, e confidiamo che quando questa vicenda uscirà sui mezzi di informazione possono arrivarci altre denunce" spiega il capo della Mobile meneghina, Francesco Messina, che definisce l’arrestato un "pedofilo compulsivo e seriale".

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