Milano, apre il Salone mondiale del motociclo

L’unico Salone mondiale dedicato alle moto del 2009 presenta vari spunti per riflettere sulle varie strategie che stanno spingendo i costruttori a modificare il loro modo di agire. Sorprende, innanzitutto, l’assenza di due grandi aziende, che hanno annunciato di declinare l’invito già a luglio, nell’ambito di un ridimensionamento generale dei costi. Honda e Yamaha non saranno quindi presenti all'Eicma; si tratta di assenze pesanti, che tuttavia non tolgono interesse a un’esposizione nella quale tutte le altre case sono presenti con proposte scacciacrisi. La filiale italiana di Honda avrebbe infatti voluto essere presente contribuendo in prima persona, ma dal Giappone non sono state ammesse deroghe alla decisione di concentrarsi unicamente sull’appuntamento interno di Tokio. La decisione di Yamaha rientra, invece, in un piano di risparmio più articolato, nel quale fa riferimento anche la recente decisione di abbandonare la produzione a Gerno di Lesmo (Milano).
I timori sull’andamento del mercato preoccupano soprattutto i grandi e il forfait dei due colossi è solo un primo segnale. Non bisogna infatti dimenticare che altri marchi saranno presenti, senza avere alcuna certezza sul loro futuro. Questa è la situazione nella quale si trovano due industrie controllate dall’americana Harley-Davidson. A Milano è quindi regolarmente in lizza la Mv Agusta, con un’attesa novità, nonostante il marchio sia ufficialmente in vendita dopo la pubblicazione dell’ultima trimestrale della società che la controlla. Ci saranno anche le Buell model year 2010, anche se la produzione delle sportive sviluppate dai motori Harley-Davidson è ufficialmente terminata a fine ottobre.
Prudenza e coraggio sono quindi stati d’animo contrapposti che caratterizzano il modo di contrastare i momenti difficili delle varie industrie impegnate nel settore delle due ruote. Così, mentre i colossi si preoccupano di ridimensionare e risparmiare, i più piccoli sembrano mantenere il loro impegno.

Un modo di agire che potrebbe portare a un'imminente rivoluzione nella distribuzione delle quote di mercato mondiali. E l’Eicma che sta per iniziare può aiutare a capire come cambierà il panorama internazionale, con marchi che spariscono, altri che passano di mano, e altri ancora che risorgono dopo essere spariti per decenni.

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