Sabrina Cottone
Una giunta in grado di rappresentare il modello della Casa delle libertà, surclassare lesperienza amministrativa romana di Walter Veltroni e rilanciare il ruolo internazionale di Milano. Il progetto accomuna Letizia Moratti e Silvio Berlusconi, che oggi pomeriggio si incontreranno a Arcore proprio per discutere del futuro della città. Il leader della Cdl, parlando ai suoi, lo ha detto con chiarezza: «Milano oscurerà Roma, sarà la vera capitale dItalia. Alla vacuità di Veltroni risponderà il pragmatismo ambrosiano di Letizia Moratti». Insomma, la sfida è sul terreno della politica nazionale oltre che su quello dellamministrazione, con «il buongoverno milanese come alternativa alla sinistra».
Letizia Moratti lo ha ripetuto più volte nei colloqui con i vertici locali dei partiti: «La giunta di Milano deve essere il contraltare del governo e dimostrare la bontà delle riforme realizzate dalla Casa delle libertà». Ecco perché il sindaco insiste nel volere nomi allaltezza della sfida e ha chiesto una rosa allinterno della quale poter scegliere la propria squadra, entrando così in rotta di collisione con An. «Non vorrei una lista solo di consiglieri comunali» è stata una delle obiezioni che la Moratti ha sollevato a Forza Italia, chiedendo anche esterni e nomi darea.
Uno dei temi di discussione tra la Moratti e Berlusconi sarà proprio il tipo di figura più adatto a entrare in giunta. Naturalmente cè anche la questione delladeguata rappresentanza di Forza Italia, che ha ottenuto il 32,2 per cento dei voti. E anche se Berlusconi non chiederà certo lapplicazione dellesecrato manuale Cencelli, è ovvio che si aspetti di vedere in giunta un discreto numero di azzurri (potrebbero essere sei o sette), tra cui qualche giovane come Alan Rizzi, e parlamentari della prima ora come Alberto Di Luca, nomi che ha già proposto durante lultimo incontro con la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini e i commissari cittadini, Maurizio Lupi e Luigi Casero. I nomi certi, al momento, sembrano Tiziana Maiolo e Ombretta Colli, oltre a Vittorio Sgarbi (che però «è in rappresentanza di tutti», come ha fatto notare la Moratti).
Forza Italia vorrebbe un buon numero di consiglieri comunali in giunta anche per garantire alla Moratti la governabilità dellaula: troppi scontenti potrebbero mettere in difficoltà il passaggio delle delibere oltre che la stessa elezione del presidente del consiglio, ruolo per il quale è stato scelto Manfredi Palmeri.
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