Milano - Dopo il Natale a Cortina, il blitz del sabato sera. Dal tempio delle vacanze chic a quello del lusso e del divertimento. I controlli-show dell’Agenzia delle entrate non si fermano, e aggiungono un nuovo tassello al «Monopoli» delle località famose passate al setaccio delle verifiche fiscali. Ieri - nella sera della settimana tradizionalmente dedicata alle uscite e alla discoteca - è toccato alle zone della «movida» milanese, e ai più prestigiosi quartieri della città.
A finire nel mirino di circa 200 «cacciatori di evasori» le zone più alla moda e più centrali di Milano: dalle vie dello shopping a quelle più frequentate dai giovani. I controlli, messi a segno con la collaborazione dei vigili urbani, sono partiti intorno alle 21 e hanno riguardato un centinaio di attività commerciali fra il «Quadrilatero della moda», corso Como, la zona di Brera e quella Ticinese-Navigli. Sotto la lente sono passati gli scontrini e le ricevute fiscali di bar, birrerie e locali della zona di piazza san Babila, di corso Como e dei Navigli, ma anche i ristoranti nella zona di Brera e altre attività nella notissima via Montenapoleone, cuore della Milano del lusso e della moda. Le verifiche, andate avanti a tappeto, hanno potuto contare sul sostegno degli agenti di Polizia municipale e dei Vigili del fuoco, interessati in particolare a verificare l’idoneità dei presidi di sicurezza all’interno dei locali pubblici.
Il precedente di Cortina, che risale ai giorni dell’Epifania, aveva suscitato enormi polemiche. «A Cortina - disse il direttore dell’Agenzia delle entrate e presidente di Equitalia Attilio Befera - abbiamo fatto andar bene gli affari. I ristoranti hanno aumentato i loro ricavi del 300%». Ma l’Agenzia era stata criticata per la spettacolarità delle operazioni, che - fu detto - sembravano concepite con particolare attenzione alla visibilità mediatica, oltre che al risultato concreto in termini di deterrenza e recupero fiscale. Il Popolo della Libertà, con alcuni suoi esponenti, aveva rilevato i rischi di controlli condotti con clamore oltre che con i mezzi invasivi (e discrezionali) di cui dispone l’Agenzia delle entrate. E anche la Lega Nord, d’altra parte, aveva chiesto di indirizzare lo stesso tipo di operazioni anche al sud Italia.
Poche ore dopo un nuovo blitz era stato condotto in un’altra località-simbolo, Portofino, e pochi giorni dopo furono passate al setaccio le vie più eleganti di Roma. «I blitz andranno avanti», aveva avvertito fin da subito Befera. Ieri l’ultima (per ora) puntata, nella capitale economica del Paese, la Milano del presidente del Consiglio, Mario Monti.
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