Almeno 500 euro in più. Questo il sovrapprezzo da pagare per un giovane single che invece che a Palermo decida o debba vivere a Milano. Per un trentenne che va a vivere da solo, Milano costa solo in spese fisse il 53 per cento in più di Bari e il 56 in più di Palermo. E il 25 per cento in più rispetto a Napoli. Dati interessanti, soprattutto in un periodo in cui tanto si discute di gabbie salariali e stipendi differenziati tra Nord e Sud.
Per un appartenente alla "generazione mille euro", quindi, lo stipendio mensile non basta nemmeno per vivere in una città del Nord. Per le spese vive, un single che lavori e viva da solo a Milano, può arrivare a spendere mensilmente 1.323 euro, di cui più della metà per l'affitto. E così, per arrivare a fine mese, è sempre più spesso ricorrere all'aiuto di mamma e papà. Per le stesse spese bastano ad un giovane single 860 euro a Palermo e 870 a Bari. A fatica basta lo stipendio di 1.000 euro a un giovane che abita nel Nord a Monza (1.060 euro), a Bergamo (1.020 euro) e nel Sud a Napoli (1.054 euro). Il tutto, però, con qualche sacrificio. Queste, infatti, le cifre che un under trenta italiano che vive da solo può arrivare a spendere al mese tra "vitto e alloggio", considerando le spese per l'affitto e per una giornata tipo, senza contare gli acquisti personali, per il tempo libero e la cultura. Chi va a vivere da solo in un monolocale a Milano paga d'affitto mediamente circa 700 euro al mese, 500 a Monza, circa 470 Napoli, mentre il canone medio di locazione per un monolocale scende a 378 euro mensili a Bari e 333 a Palermo.
I giovani italiani che vivono da soli per arrivare a fine mese sono costretti a ricorrere all'aiuto di mamma e papà. E se prendiamo in considerazione i redditi medi netti riferiti ai giovani delle diverse città italiane che oscillano tra i 1.050 euro di Milano ai 630 euro di Napoli, i genitori prestano mensilmente ai propri figli "fuori casa" circa 130 euro a Monza, 267 euro a Milano, 424 euro a Napoli, 228 a Palermo e 212 a Bari.
Ma non per questo i giovani possono essere considerati dei "bamboccioni". In Italia gli under 30 titolari di impresa individuale sono quasi 216mila, distribuiti soprattutto tra Lombardia (13,5 per cento del totale nazionale), Campania (11,9) e Sicilia (10,6). È quanto emerge da una stima dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Ref, Fimaa Milano, Consulente Immobiliare, Mse, Uffici comunali di Statistica, Isae, Istat, Registro Imprese.
"La vera priorità sono i giovani, a partire da quelli che fanno impresa - spiega Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - e per i giovani imprenditori vanno previste specifiche e mirate iniziative di sostegno. Perché, in questo momento di crisi, non ci sono solo i giovani precari dipendenti ma anche i giovani precari imprenditori. Per questo, come Camera di commercio, stiamo pensando ad un'iniziativa diretta al sostegno delle giovani imprese del territorio". Le imprese individuali attive in Italia con titolare di età inferiore ai 30 anni rappresentano il 6,4 per cento del totale delle imprese individuali, distribuite soprattutto tra Lombardia (13,5 per cento del totale nazionale), Campania (11,9) e Sicilia (10,6). In provincia di Napoli sono 11.988 i titolari under 30 di una piccola impresa e rappresentano circa la metà (46,8 per cento) del totale degli imprenditori under 30 della Campania.
Un giovane imprenditore lombardo su quattro ha la propria impresa in provincia di Milano: sono 7.518 i titolari di impresa individuale under 30 nel capoluogo lombardo, 3.
477 a Bergamo, 2.038 a Monza e Brianza. E in tempo di crisi i giovani imprenditori che hanno aperto una nuova attività nei primi sei mesi del 2009 sono in Lombardia 4.772, in provincia di Milano 1.319 e a Monza e Brianza 301.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.