Milano crede alle grandi opere

In rialzo i titoli del settore costruzioni

Piazza Affari chiude in lieve calo una seduta altalenante allineandosi all’andamento di Wall Street che dopo un avvio positivo passa in territorio negativo a metà seduta, con il Dow Jones in calo dello 0,11%, il Nasdaq dello 0,21% e l’S&P500 dello 0,16%. A Milano l’indice S&P/Mib è sceso dello 0,21%, il Mibtel dello 0,08%, mentre l’All Stars ha chiuso in rialzo dello 0,5%. Volumi per 5,2 miliardi di euro circa. Sul listino hanno prevalso i cali di Fiat e dei bancari rispetto ai rialzi dei petroliferi e dei titoli del settore delle costruzioni, quest’ultimi premiati dall’esito delle elezioni politiche con la vittoria della coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi e le conseguenti attese per il rilancio delle grandi opere: Impregilo sale del 4,6% e Astaldi del 3,3%. Anche Alitalia chiude la negoziazione in asta con un balzo del 18%: il mercato scommette su una soluzione di Berlusconi ai problemi della compagnia. Seduta pesante per Fiat che cede il 4,79% a 13,68 euro dopo i dati sulle immatricolazioni in Europa che hanno deluso il mercato: le auto nel Vecchio Continente perdono lo 0,35%. I nuovi record storici toccati dalle quotazioni del petrolio favoriscono i rialzi di Saipem (più 4,56%) ed Eni (più 0,6%) in un contesto positivo per tutto il settore in Europa, con lo Stoxx a più 1,7%. Positivi anche Snam, Enel e Terna, ma scende del 3,5% A2A.

Il rally degli energetici traina anche le Borse europee, che chiudono in rialzo, dopo cinque sedute all’insegna del rosso. L’indice Ftse 100 a Londra guadagna l’1,29%, il Cac 40 di Parigi registra un aumento dello 0,30% e il Dax 30 di Francoforte sale dello 0,47 per cento.

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