Milano è diventata capitale dell’integrazione

Elena Giliberti

Basta salire su un autobus o passare davanti all’uscita di una qualsiasi scuola della città per accorgersi che il fenomeno dell’immigrazione a Milano non è più cosa da sottovalutare. E la conferma arriva dalle cifre da capogiro raccolte nell’ultimo dossier redatto dalla Caritas. Un volume realizzato da un’équipe scientifica, riconosciuto ora come la fonte più autorevole di analisi statistica del fenomeno dell’immigrazione in Italia, oltre che in Lombardia e nella nostra città.
Sono più di 650mila gli stranieri che risiedono nella regione: il 23,4% del totale nazionale. E la metà di questi vive a Milano, che alla fine del 2004 contava più di 308mila stranieri tra gli abitanti. Ma la città pare non essere pronta a tali numeri. Lavoro e istruzione sono le prime due emergenze, non solo per gli immigrati ma anche per i cittadini milanesi di fronte al forte cambiamento sociale in atto.
Solo nel 2004 nella nostra regione sono state quasi 145mila le assunzioni di lavoratori extracomunitari a tempo indeterminato, circa 30mila in più rispetto all’anno precedente. «Questo anche perché le imprese lombarde hanno bisogno del lavoro immigrato» ha spiegato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano alla presentazione del dossier immigrazione 2005. La necessità infatti è quella di coprire il deficit di lavoratori italiani riscontrato in molti settori. Tra quelli che registrano il maggior numero di assunzioni di extracomunitari in Lombardia il primato va ai servizi: il comparto dà occupazione al 29,9% degli immigrati, seguito da quello industriale nel quale hanno trovato impiego il 26% degli stranieri. Da qui nasce la prima urgenza portata alla luce dall’analisi della Caritas Ambrosiana: lo snellimento delle procedure di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari e del rinnovo dei permessi già rilasciati. «È necessario velocizzare e semplificare le pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno - ha spiegato l’avvocato Alberto Guarisio, esperto di diritto del lavoro -, Milano è la città con i tempi più lunghi per quanto riguarda tutte le pratiche burocratiche da presentare per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno, e i requisiti richiesti, per esempio quelli riguardanti l'abitazione, hanno standard troppo elevati». «La regolarizzazione degli ingressi, - ha proseguito don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana - del rinnovo dei permessi di soggiorno e dei ricongiungimenti famigliari non contrasta soltanto con le legittime domande delle persone immigrate e con i valori della solidarietà, ma con gli stessi interessi economici delle imprese».
In continua crescita anche il numero di bambini e ragazzi stranieri in Lombardia, prima regione italiana per numero di stranieri iscritti nell’anno scolastico 2003-2004: sono più di 68mila, e rappresentano il 24,2% del totale nazionale. Ed è ancora Milano il comune con la più alta incidenza di alunni con cittadinanza non italiana (il 10,2% per cento di quella di tutto il Paese). Per la maggior parte arrivano nelle scuole primarie (il 7%), ma una percentuale simile si riversa nelle scuole d’infanzia e nelle secondarie della città. Che sono così sempre più ricche di culture ed etnie differenti e si ritrovano a gestire una situazione difficile. «Il fenomeno ormai è strutturale - ha concluso il direttore della Caritas Ambrosiana -.

E l’invito, rivolto a tutti, è quello di darsi da fare, perché l’integrazione delle culture venga considerata non solo un problema o una questione da affrontare in qualche modo, ma una risorsa per il Paese».
Anche perché i numeri sono destinati a crescere ancora, visto che oggi a Milano un neonato su cinque è figlio di una extracomunitaria.

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