Milano, esce per fumare ucciso da un'auto pirata

Tiziano Basciu, 26 anni, è stato travolto da un bolide sul ciglio di una strada fuori da un locale. Stava chiacchierando con un amico che, seppur ferito, si salverà. Caccia all'investitore. Il padre della vittima: "Se ha una coscienza si costituisca"

Milano, esce per fumare 
ucciso da un'auto pirata

Milano - Ora, come spesso capita in epoca di Internet, sulla pagina Facebook di Tiziano «Titti» Basciu è un fiorire di messaggi e saluti strazianti per questo ragazzo, da tutti descritto come «meraviglioso», falciato da un pirata della strada. Lanciato a folle velocità su una strada della provincia milanese, non s’è accorto di «Titti» e del suo amico e coetaneo Daniele, usciti da un locale per fumarsi una sigaretta. L’impatto e subito dopo la fuga. Basciu in fin di vita muore in ospedale, Daniele, colpito di striscio, se la caverà con qualche ammaccatura e ferite superficiali.

«Spero si costituisca al più presto se ha una coscienza» mormora ora tra le lacrime papà Nicolino, 48 anni. Anche se è difficile immaginare una coscienza in chi ammazza un ragazzo in questo modo. E sicuramente per colpa di una condotta di guida criminale, visto che i due ragazzi erano fermi e sul ciglio della strada. Tiziano e Daniele, amici inseparabili, dopo una serata in giro per locali si erano ritrovati per l’ultima birra al «Non solo Zero» di Robecco sul Naviglio, comune a una ventina di chilometri ad ovest di Milano. Un pub situato lungo la statale 526 che collega Magenta ad Abbiategrasso, davanti alla fabbrica Gaggia. Verso l’1.30 sono dunque usciti a fumare una sigaretta quando è arrivato questo bolide che li ha centrati come una valanga.

L’impatto è stato così violento che Tiziano è stato scaraventato contro una Bmw parcheggiata ed è ricaduto a terra moribondo. Colpito solo di striscio invece Daniele che ha cercato inutilmente di aiutare l’amico. Immediati i soccorsi. Basciu veniva portato all’Humanitas di Rozzano senza che però i medici potessero però fare nulla per salvarlo. Daniele finiva invece all’ospedale di Magenta, con un forte trauma cranico e varie ferite sul corpo. Dovrebbe guarire senza grosse difficoltà.

Sul posto i carabinieri di Abbiategrasso che hanno passato l’area palmo a palmo in cerca di un qualsiasi pezzetto dell’auto investitrice, per risalire al modello. Ma sembra senza apprezzabili risultati. Hanno poi cercato di rintracciare possibili testimoni, anche se la zona e l’ora tarda non facilitano le indagini, perché sembra che Daniele non sia stato in grado di fornire indicazioni precise sull’auto pirata. E infine hanno setacciato le vicinanze a caccia di telecamere che possano aver ripreso il passaggio della vettura. Nei prossimi giorni inizieranno poi i consueti giri presso le carrozzerie nella speranza l’assassino porti la macchina a riparare.

Ieri intanto si spargeva la notizia della tragica morte di «Titti» tra Magenta, dov’era nato, e Boffalora sul Ticino, dove era andato a vivere insieme a mamma Daniela, 44 anni, e il fratello Simone, 27 anni, dopo la separazione dei genitori. Un dolore immenso per questo ragazzo, tifosissimo del Milan, che amava i tatuaggi, il piercing e le collane di metallo. Stravaganze tutto sommato normali a un’età in cui è possibile concedersi qualche piccolo eccesso.

Anche perché, per il resto, Tiziano era un ragazzo con la testa sulle spalle: da tempo infatti lavorava con dedizione e impegno presso l’impresa edile dello zio. E ora la sua pagina Facebook si è trasformata in un doloroso necrologio. Decine di messaggi dei suoi tanti amici, accomunati in due frasi ricorrenti: «Eri un ragazzo d’oro» e «non ti scorderemo mai».

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