Un «patto di sviluppo» per rilanciare limmagine di Milano nel mondo. La grande alleanza di istituzioni e privati per mettere in rete le eccellenze della città. Un nuovo progetto di marketing urbano in grado di attrarre gli investimenti e incrementare il flusso turistico di quella che, forse molti neppure lo sanno, in questo settore è la seconda città dItalia. Il tutto in attesa che il concorso già bandito stabilisca quale sarà il logo destinato a reclamizzare limmagine di Milano nel mondo. Tipo la grande mela per New York, tanto per capirci. In cabina di regia Giovanni Bozzetti, lassessore a Moda e grandi eventi di Palazzo Marino, da qualche tempo titolare anche delle deleghe al marketing e alle relazioni internazionali. «Dobbiamo stringere un patto - spiega - tra pubblico e privato. Al di là di pregiudizi e appartenenze politiche. Basta parlare solo di quello che non funziona, bisogna spingere la città a una svolta culturale, rilanciarla, rimetterla in moto. E il modo migliore è promuoverla allestero valorizzando le sue tante eccellenze».
Compito che non sembra proibitivo, ad ascoltare i relatori del talk show andato in onda ieri sera allOttagono della Galleria Vittorio Emanuele e ulteriore appuntamento dopo i tavoli già convocati da Bozzetti per stilare un piano per tentare di mettere insieme tante forze diverse. Comunque convinte che per non perdere il treno della globalizzazione sia oggi necessario fare sistema e lavorare tutti assieme. Ne è convinto Pierandrea Chevaillard (Camera di commercio), «Milano è uno straordinario luogo da cui ci si può interconnettere con tutto il mondo». Applaudono Mario Boselli (Camera della moda), Gaetano Marzotto (Sistema moda), Manfredi Catella (Hines Italia, Città della moda), Paolo Ligresti (gruppo Ligresti) e Carlo Lo Previte (Centostazioni). Ma a loro, pur ieri non presenti, vanno aggiunte le adesioni di Santo Versace, Paolo Zegna, gruppo Pirelli, Zunino (Montecity-Rogoredo), Marco Cabassi, Citylife (Fiera, Polo interno).
«Abbiamo individuato - ha spiegato dal palco Bozzetti - quattordici eccellenze della nostra città». E via con lelenco. Il design con 17 istituti, 37 testate specializzate, 441 imprese e 220 milioni di euro di fatturato. La moda, regina con i suoi 6mila negozi, 12mila imprese, 800 show room e 200mila visitatori ogni anno alle fiere. Il sistema aeroportuale con i 28 milioni di passeggeri e Malpensa secondo hub dEuropa. La Fiera con gli oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di fatturato allanno, i 4 milioni e 500mila visitatori che presto dovrebbero diventare 6 milioni. Linnovazione tecnologica, che significa 200mila studenti, 10 università, 44 facoltà, 100 centri di ricerca e il 70 per cento dei brevetti italiani. I 5mila metri quadri di musei e mostre, le 150 gallerie darte, le 60 esposizioni allanno per 2 milioni e 500mila visitatori. I teatri con la Scala restaurata e i suoi 500mila spettatori, le altre 38 sale teatrali, i 1.500 concerti di musica classica, i 400 spettacoli lirici e di balletto e le 10mila rappresentazioni teatrali allanno. La musica con le case discografiche, i grandi concerti al Forum, al Mazdapalace, le 9 orchestre. E poi leditoria con 700 editori, l85 per cento della pubblicità, il 30 per cento dei periodici e il 12 dei quotidiani, Rai e Mediaset. Lo sport con Inter e Milan, San Siro e il basket. Gli eventi in piazza Duomo e il milione e 200mila partecipanti alla notte bianca. Leconomia e la finanza con 100 miliardi di euro allanno, il 10 per cento del Pil, 326mila imprese e 119 istituti bancari.
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