Franco Sala
Rapine, furti, violenze. Anche in provincia la gente ha paura. E i sindaci dellhinterland si appellano a governo e prefetto: «Mandate anche da noi le pattuglie miste soldati-polizia». «Certo, comprendo che la priorità spetti al capoluogo - osserva per esempio Giacinto Mariani, primo cittadino di Seregno -. In ogni caso, spero sinceramente che il progetto Strade sicure preveda la presenza dei soldati anche nei nostri Comuni. Abbiamo bisogno di più uomini per controllare la città e prevenire episodi di criminalità». Marina Romanò, neosindaco di Cesano Maderno conferma: «Sarebbe una soluzione in grado di rassicurare i nostri cittadini. Carabinieri e polizia locale fanno il massimo, ma non sempre il massimo è sufficiente. Non possono fare miracoli».
Venerdì, a poche ore dalla decisione presa dal Consiglio dei ministri di rafforzare il contingente di «Strade sicure», il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato ha già prenotato i rinforzi per altre dieci zone «calde» da presidiare. In passato il Comune aveva parlato dellesigenza di raddoppiare i soldati. Ora toccherà al prefetto decidere la distribuzione degli uomini che il Comitato nazionale Ordine e Sicurezza spedirà nella provincia. De Corato è molto chiaro: «Prefetto e ministro conoscono la situazione del capoluogo. I numeri di immigrati e clandestini parlano da sé. Non voglio fare guerre sugli uomini con gli altri Comuni. E non vogliamo fare la voce grossa. Il caso di Milano è peculiare, e si riverbera su tutto il Nord. Siamo la capitale europea dellimmigrazione clandestina». Non fa conti oggi De Corato: «Aspettavamo 500 soldati - dice - e ne sono arrivati 434. Ora ci sono da coprire altre dieci zone, e certo non possiamo togliere uomini a quelle già presidiate».
Gli risponde la Romanò: «Al vicesindaco senza alcuna polemica faccio presente che le periferie ci sono anche da noi. Poi i commercianti avvertono il problema della sicurezza con molta apprensione. Furti e rapine sono allordine del giorno». Aspetta i soldati a braccia aperte anche Franca Rossetti, sindaco di Senago. «Sarebbe auspicabile un servizio di pattugliamento dei militari nei nostri territori. Penso a un presidio di zona intercomunale che comprenda anche Garbagnate, Bollate e Paderno Dugnano». «Certamente - aggiunge - comè previsto i militari dovranno affiancare le pattuglie dei carabinieri. Però anche il fenomeno dellimmigrazione, in particolare di quella clandestina, suscita insicurezza e paura tra la gente».
Scende in campo anche Enrico Origgi, numero uno dellAssociazione territoriale di Desio, che assiste migliaia di associati. «I nostri iscritti sono nel mirino. Una volta i banditi rapinavano gioiellerie e benzinai. Adesso le categorie sono nel mirino dei balordi armati. Terrorizzano i commercianti. Puntano le canne delle pistole alla tempia dei negozianti per racimolare poche centinaia di euro. Servono maggiori controlli e lidea dei militari che affiancano gli uomini dellArma, non ci spiace per nulla». «Noi siamo sicuramente a rischio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.