Milano impara da Israele la lezione sulla sorveglianza: nel 2009 arrivano le telecamere intelligenti

Milano più sorvegliata di Gerusalemme. Sono i dati: saranno 1000 a fine anno gli «occhi elettronici» che vigilano sui milanesi, più del triplo delle 327 telecamere che sorvegliano la metropoli più a rischio del mondo, capitale delle religioni e crocevia delle tensioni mediorientali. Sulla qualità di questo controllo, invece, Milano ha ancora molto da imparare. Potrebbe rimediare presto, però, con l’obiettivo di porre nuove tecnologie di pubblica sicurezza al servizio dei provvedimenti per contrastare prostituzione, spaccio e imbrattamenti. Un obiettivo al centro della missione israeliana del vicesindaco Riccardo De Corato e del comandante della Polizia municipale Emiliano Bezzon, conclusasi due giorni fa. «Vogliamo garantire a Milano il massimo della sicurezza, in vista del 2015, quando dovrà accogliere milioni di turisti», spiega De Corato.
Milano e Gerusalemme hanno un’estensione paragonabile, la prima è più popolosa. Il rapporto quantitativo fra gli impianti è 3 a 1 (anche se la videosorveglianza israeliana è concentrata sulla parte antica della città). La differenza a danno di Milano la fanno i sistemi di gestione di questa videosorveglianza, e il loro grado di automazione. La delegazione milanese a Gerusalemme e Tel Aviv ha incontrato le aziende specializzate nella produzione di sistemi di sicurezza. In Israele in questo settore sono 600 (con 25mila impiegati); 300 esportano prodotti adottati dal Vaticano a Buckingham Palace, dalla Torre Eiffel agli aeroporti più importanti del pianeta.
De Corato e Bezzon sono tornati in Italia intenzionati ad avviare dei test sui software adottati dalle città israeliane, per applicarli ai sistemi milanesi già dal 2009. Gli impianti israeliani sono «intelligenti»: consentono un filtro automatico delle situazioni potenzialmente pericolose, selezionando i casi da sottoporre a intervento delle forze di polizia. Per gli imbrattamenti, per esempio, si tratta di immettere parametri sul colore «normale» di una parete che si vuol tutelare (la Scala, il Duomo). Il «cervello elettronico» è in grado segnalare la presenza di un eccesso (o di una variazione) di colore (di pixel) attivando un controllo.

Stessa cosa per i flussi di persone, o auto: uno zainetto abbandonato circondato da persone in movimento, una strada percorsa da un veicolo in direzione opposta alla circolazione, o ancora una macchina che accosta vicino a una persona ferma lungo un marciapiede. Illeciti e casi diversi, tutti da prevenire e perseguire.

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