Milano inquinata? Meno di Ravenna

Milano inquinata? Meno di Ravenna

Il problema di Milano è il luogo comune. Provate a chiedere a un uomo qualunque quale sia, secondo lui, la città più inquinata d’Italia e risponderà Milano. Si trascina un’eredità sbagliata, un sentito dire perenne, un pregiudizio bestiale. Una città e la sua immagine offuscata dai fumi di chissà quale inquinamento. Perché questo Paese fatto di storielle che si tramandano senza un motivo vero ha confuso il clima con lo smog. A Milano c’è un clima da schifo. C’è il grigio fisso d’inverno e l’afa d’estate, c’è un cielo che non sai mai se è vero o disegnato perché anche quando è azzurro è così debole che sembra fatto con un colore pastello che si sta per esaurire. C’è un odore pestilenziale, in questi giorni. C’è spesso, purtroppo. Da ottobre ad aprile soprattutto. Sembra di stare in una stalla sporca e quel tanfo sa tanto di letame appena sparso per concimare chissà quale terreno. Lo smog è complice di questo olezzo, certo. Però c’entra poco col resto. Il cielo non è grigio per i fumi delle ciminiere o i gas di scarico delle automobili o dei mezzi pubblici. Non è colpa di Milano se non conosce il vento e se la pressione atmosferica scende fino a farti sentire le goccioline di umidità fino al metacarpo del mignolo del piede destro. Milano ha un’etichetta che non s’è mai tolta e che faticherà a togliersi perché il preconcetto ha finito di convincere persino i milanesi, certi ormai di vivere nel buco nero del mondo, in un posto dove salvarsi da un tumore sarà come vincere al Superenalotto.
Ma perché nessuno dice con abbastanza forza che non è così? Napoli è più inquinata di Milano. Così come Torino, Ancona, Ravenna, Mantova, Frosinone. Il problema è l’apparenza: a Napoli splende il sole per molti più giorni di Milano. C’è il cielo azzurro, c’è la luce, c’è l’odore del mare che si porta via quello dello smog, c’è il vento che trascina il tanfo. Sembra pulita, sembra vivibile: poi invisibili ci sono le polveri sottili che fanno esattamente quello che fanno altrove e cioè inquinare. L’avrebbe mai immaginato qualcuno che Ancona è pestilenziale più di Milano? Perché Torino ci si può anche arrivare col ragionamento, ma ad Ancona sinceramente no. Passeranno la metà della metà della metà delle macchine che girano per Milano, c’è il Conero a dominare il golfo, c’è una distesa all’apparenza infinita di vigneti che parte dalla periferia e arriva fino alle colline dell’entroterra marchigiano. Ma Ancona non soffre di pregiudizi. E il paradosso è che così non fa nulla per fermare l’inquinamento. Perché anche qui è l’immagine che conta, alla fine. Milano ha la nomea di capitale dello smog ed è stata costretta a fare di tutto per limitare quelle maledettissime polveri sottili: adesso torna la domenica ecologica. Fermi tra le 10 e le 18: motore spento e biciclette per strada anche con il gelo dei meno due di questi giorni. Sanno tutti che sarà inutile, però si fa lo stesso. A Mantova, invece, via in macchina, perché vuoi mettere? La città di Virgilio, esempio della provincia che va, del bel vivere, della cucina, del parmigiano del contadino venduto al banchetto per strada. Ecco, è possibile che su quel parmigiano ci sia più smog che sull’hot-dog che ti vende il carretto di Piazza Castello a Milano.
È tutto intrecciato: vero, verosimile, falso. Non è fondamentale rispettare la realtà, l’importante è trovare un capro espiatorio. Milano è perfetta: ricca e un po’ triste, lavoratrice e vagamente noiosa, incapace di godersi la vita come fa Roma o il Sud. Quant’è facile creare un caso Milano così? S’è creato praticamente da solo, con la contraddizione massima che pur non essendo la città più inquinata è l’unica che ha deciso di rispettare dei limiti imposti dall’Unione europea e così è costretta a essere più rigorosa, più controllata e quindi più soggetta a eventuali rimbrotti.

Gli altri se ne sono fregati: niente normative europee, tanto nessuno se ne accorge. C’è il sole, sembra che sia tutto lindo e tranquillo. Allora tutti in auto, sempre. Anche per fare la spesa sotto casa. Tanto c’è il sole, quindi non c’è lo smog. È la bugia dell’anno, però non se ne accorge nessuno.

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