Giannino della Frattina
Più soldi ai milanesi, più investimenti nella città. Un programma ambizioso quello presentato ieri da Letizia Moratti nel bellissimo acquario restaurato di via Gadio. Ambizioso, ma minuziosamente spiegato nelle 46 pagine dell’opuscolo che il suo staff distribuirà da oggi ai milanesi. «Milano bella da vivere», il titolo sopra i capitoletti che parlano di città sicura, efficiente, sicura di sé. «Una città più vivibile - spiega il candidato del centrodestra -. Che sappia valorizzare tutte le sue risorse e le sue energie». Al suo fianco Piero Borghini, Stefano Zecchi, Mariolina Moioli ed Edoardo Croci, i pezzi da novanta della sua lista civica, chiamati a trattare rispettivamente di sviluppo e di case, di cultura, di solidarietà e di ambiente. «Questo programma - sottolinea la Moratti -, è il frutto di un percorso straordinario fatto di colloqui con decine di migliaia di persone incontrate in ogni zona della città, nei 3.400 blog del mio sito, in riunioni pubbliche e in tantissimi incontri privati, alla televisione e alla radio in ore ed ore di “filo diretto”».
Il risultato è la promessa di ridurre del 25 per cento l’inquinamento e di aumentare del 50 il verde pubblico, di far entrare in città 230mila auto in meno, di costruire 45mila nuove case a canoni ridotti, di azzerare l’Ici per la prima casa, di bloccare per tutti le tariffe dei mezzi pubblici e di renderli gratuiti per chi ha superato i 65 anni, di assegnare un bonus bebè, di aumentare gli asili nido. E poi libri di testo gratis, assistenza a casa per gli anziani, accoglienza per gli immmigrati regolari, misure per il lavoro alle donne e ai giovani, nuovi musei, teatri e biblioteche di quartiere. Sicuramente un libro dei sogni. Ma che la Moratti dà l’impressione di saper come sfogliare. «Sono proposte in larga parte realizzabili a costo zero per il Comune - assicura -, grazie alla valorizzazione di risorse che ancora possono essere attivate e in parte finanziabili mobilitando le imprese private come società immobiliari, banche o fondazioni che hanno dimostrato di voler collaborare al rilancio della città».
In continuità con la linea Albertini, sicura l’introduzione della «pollution charge», spiega Croci, il ticket d’ingresso per tutti i veicoli dei non residenti che entrano in città e che non sono in linea con gli standard ambientali dell’Unione europea. E poi il blocco delle tariffe dei mezzi pubblici, i parcheggi di interscambio e il prolungamento degli orari della metropolitana. Tra le grandi opere in programma, l’impegno a costruire il tunnel sotto i bastioni e di contribuire alla realizzazione della tangenziale est esterna, della BreBeMi, della Pedemontana e dei collegamenti con la Fiera. Tra le proposte a favore dei giovani anche la realizzazione di edifici per ospitare studenti universitari fuori sede e la definizione di accordi con istituti bancari per i prestiti d’onore. E per battere la burocrazia, un unico documento per carta d’identità, patente e codice fiscale. Il capolista Borghini sottolinea l’impegno per la realizzazione di 45mila nuove case. «Pensate - sorride - che Bloomberg ha promesso per New York 60mila nuove abitazioni. Come faremo? Attiveremo le risorse dei privati, delle cooperative, dell’Aler e del non-profit. Tutti quei protagonisti che fino ad oggi non hanno potuto dire e fare la loro». Il «raddoppio dei fondi per la cultura» promette, invece, Stefano Zecchi. E «il progetto di un museo della contemporaneità, lo sviluppo dell’artigianato d’arte, del cinema, dell’editoria». Poi la Moratti parla di cifre.
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