Milano Il registro delle unioni civili? Sarà solo il primo passo. La nuova giunta milanese ha esordito deliberando nella sua prima seduta il patrocinio al gay pride di ieri. Alla sfilata, meno partecipata del previsto (solo 10mila persone), il sindaco, Giuliano Pisapia, non si presenta (e per questo viene criticato) e spedisce due giovani assessori del Pd, fedeli al copione dell’amministrazione progressista, chiamata a guidare il Paese fuori da quello che uno dei due, Pierfrancesco Majorino (delegato - appunto - «alle Famiglie») definisce «il medioevo dei diritti civili».
E come intende realizzare il Pd questo programma di «civilizzazione »? Il registro delle coppie di fatto, di cui l’attuale sindaco, Giuliano Pisapia, ha parlato fin dal giorno della presentazione della sua campagna per le elezioni primarie, sarebbe solo un assaggio. «Noi lo faremo », promette l’assessore, ma intanto assicura «che non ci si deve fermare al registro perché bisogna schierare le istituzioni cittadine contro la cultura della discriminazione e dell’intolleranza». In effetti registri del genere si sono rivelati spesso dei mezzi flop. E cosa c’è «oltre il registro»? Nel programma elettorale della sinistra si parla di «parità dei diritti e dei doveri per tutte le comunità affettive e di vita che vogliano essere riconosciute» dal Comune, citando, fra l’altro, casa e assistenza. La partecipazione ai bandi per l’edilizia popolare è questione aperta in tante realtà locali. Notizia sulla bocca di tutti i partecipanti è il «matrimonio gay» approvato in questi giorni nello stato di New York.
L’Arcigay e le altre associazioni che sfilano per il centro di Milano chiedono di «guardare» agli Usa dei «liberal» come a un modello. E dalla chiesa ambrosiana, a differenza di quella newyorkese, non si leva una sola parola in difesa della famiglia, mentre il gay pride irride Benedetto XVI. Intanto la Regione Lombardia - proprio in questi giorni - ha deciso di contribuire con uno stanziamento di 2 milioni all’organizzazione del VII Incontro mondiale delle famiglie (a Milano nel 2012). Pisapia, come detto, ha tenuto un profilo basso, scegliendo «altri impegni» e scrivendo un messaggio elusivo, buonista e generico. Il corteo lo va stanare in piazza Della Scala e gli presenta il conto delle richieste.
C’è una«via gay»,ma il movimento annuncia anche l’intenzione di portare a Milano l’Europride nel 2015,anno dell’Expo.
«Ottima idea» la definisce l’assessore. Le Acli garantiscono che il primo cittadino ha assicurato loro che il registro delle unioni civili non andrà «a intaccare il ruolo del matrimonio». L’ora delle scelte in realtà è (solo) rimandata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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