«A Milano troppi solisti della moda»

La settimana delle sfilate perde un giorno. L'ad Jane Reeve: «Manca la volontà di tutti»

C'era una volta la Settimana della moda. Oggi si chiudono ufficialmente i defilè delle collezioni primavera-estate perla donna, ma di fatto la maggior parte dei compratori, buyers e giornalisti si sono trasferiti a Parigi già da sabato sera, ieri Dolce e Gabbana non hanno faticato a riempire la sala, meno bene è andata a Ferragamo e le altre griffe in calendario. Armani ha annunciato mesi fa che non avrebbe chiuso la settimana, la Camera della Moda ha cercato un big disposto a sostituirlo ma nessuno ha risposto all'appello. «Noi cerchiamo di dirigere un'orchestra, ma a Milano ci sono troppi solisti» ha affermato ieri la manager inglese Jane Reeve, da meno di un anno ad della Camera. «Stiamo cercando delle soluzioni ma serve la volontà di tutti» insiste. E una soluzione per convincere le grandi griffe, immagina, sarebbe che una sola, ma diverse, si spostassero all'ultima giornata. Anche per evitare sovrapposizioni che finiscono per esasperare i buyers e lasciare le sale semivuote. C'è un anno di tempo per organizzare il calendario 2015, chissà che Expo non risvegli lo spirito di squadra.

Ha sfilato ieri Ferragamo. Anche l'ad Michele Norsa attacca: «La città fa poco per essere attrattiva e non si impegnano i tanti personaggi della cultura, della politica, dello spettacolo. Forse dovremmo far venire Renzi».

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