Pronunciamoli in ordine alfabetico. Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Cecilia Bartoli, Vittorio Grigolo, Jonas Kaufmann, Anna Netrebko, René Pape, Esa-Pekka Salonen. Sono i «prodotti» di lusso del mercato musicale, tutti in attività a Milano in neanche sei settimane: come se si pasteggiasse, ogni dì, a pietanze alla Gualtiero Marchesi e con Gran Cuvée Bellavista. Del resto, è questo il target-Scala, teatro che a chiusura d'anno fa il botto dopo alcuni appuntamenti invernali non sempre apprezzati.
In cima alla piramide c'è quello che possiamo considerare il concerto top di questo 2012, sold out in un batter d'occhio, la serata di martedì 30 con il ritorno del direttore d'orchestra Claudio Abbado nel teatro che diresse dal 1968 al 1986. Abbado, milanese, torna dopo un'assenza di 26 anni, e uno strappo che gli fece giurare che non avrebbe mai più rimesso piede alla Scala. Nel frattempo ha diretto i Wiener, i Berliner, ha fondato orchestre, in testa la Mahler e la Mozart, ha vissuto il fascino di Cuba e poi del Venezuela sposando la causa di orchestre intese anche come riabilitazione dei ragazzi dei barrios. Si è confermato direttore di riferimento. Ha combattuto con la malattia che ne ha prosciugato ancor di più il fisico, ma non certo la tempra (il concerto di martedì sarà a favore di Vidas-assistenza ai malati terminali). Abbado è stato poi padrino di alcune giovani leve della direzione, di Daniel Harding e Gustavo Dudamel per esempio, anche loro in questi giorni alla Scala, per Rigoletto o coinvolti nel ciclo di concerti in omaggio ai settant'anni di Daniel Barenboim (Buenos Aires, 1942). E arriviamo al dunque. All'uomo, Barenboim appunto, cheassieme al sovrintendente, Stéphane Lissner, ha convinto Abbado a tornare: a un soffio dagli ottant'anni, e benché non verrà soddisfatta la sua anima eco-sostenibile per cui il cachet-Abbado sarebbe dovuto consistere in 90mila alberi da piantare. Abbado dirigerà un'orchestra con cui sta provando da domenica scorsa e che somma i professori dell'Orchestra Filarmonica e della Mozart, con Barenboim al pianoforte impegnato nel primo Concerto di Chopin. IN seconda serata, la Sesta di Mahler. Gli abbadiani ferventi, al seguito del maestro ovunque vada, festeggiano il ritorno con un tram chiamato "Bentornato Claudio", in circolazione dalle 17.30 di martedì per le strade di Milano, arriverà in piazza Scala a mezz'ora dal concerto.
Un concerto storico, tanto coltivato, atteso e rimandato, e che il caso vuole vada a coincidere con il recital, in Conservatorio, per la Società del Quartetto, della russa Viktoria Mullova. E' la violinista di classe che fu compagna di Abbado durante gli anni viennesi, una relazione di cinque anni chiusa nel peggiore dei modi, ma con un bimbo, Misha, oggi musicista ventenne.
A due giorni dall'evento-Abbado, sarà ospite della Scala Esa-Pekka Salonen alla direzione della Philharmonia di Londra, un concerto in collaborazione con le Serate Musicali e a sostegno di Villa Necchi, un gioiello del Fai nel cuore di Milano. Dal 2009 il Fondo Ambiente Italiano ha messo a punto un progetto che ospita, alla Scala, orchestre sinfoniche internazionali condotte da direttori di pregio.
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