
Per candidarsi la prima volta basta «l'incoscienza». La seconda è diversa: «Occorre coraggio». E Oreste Perri, dopo aver strappato Cremona al centrosinistra nel 2009, si è rimesso a pagaiare. Un po' come faceva con la sua canoa (con la quale ha vinto quattro titoli mondiali prima di diventare ct della squadra italiana). Obiettivo il secondo mandato, con l'appoggio del centrodestra.
Sindaco, che clima avverte intorno a sé?
«Buono, molto buono. Noi abbiamo la forza del lavoro fatto e andiamo avanti a lavorare, sicuri che i cittadini capiranno».
Teme il rischio di un'alta astensione?
«Certamente l'astensione può essere un problema. Spero che non ci sia dispersione del voto, spero che gli elettori diano un voto utile a portare avanti il nostro lavoro per lo sviluppo di Cremona».
Gli avversari sono molti.
«Sì e ci sono molte liste civiche, è una condizione complessa, di frazionamento, in cui qualcuno aspira magari a mettersi in evidenza. Credo che andremo al secondo turno. Dove ci sarà la possibilità di apparentarci».
Perché con la Lega non siete alleati?
«Ho rapporti molto buoni con la Lega, locale e regionale. Ci sono state incomprensioni due anni fa e oggi la Lega ha deciso di fare una sorta di primarie. Correre da sola per misurarsi. Noi affrontiamo la campagna elettorale sereni, senza pregare nessuno, con la nostra idea di città».
Se vincesse offrirebbe alla Lega il vicesindaco?
«Non credo che sia questa la loro richiesta. Penso che potremo convergere su un'idea di città».
Qual è la sua idea?
«Abbiamo amministrato nell'interesse dei cittadini. Non ho mai guardato a una parte o all'altra ma al merito dei problemi. E credo che questo ci abbia permesso di ottenere anche l'apprezzamento dei nostri avversari. Abbiamo fatto politica ma non di parte. La lista civica che mi sostiene è fatta da persone in gamba».
Avrà fatto anche lei i conti con tagli e sacrifici.
«Certamente abbiamo subito tagli ma non abbiamo toccato i servizi ai cittadini. Semmai abbiamo ridotto le consulenze, le spese. E il nostro bilancio è a posto».
E oggi Cremona che città è?
«Una città dell'agroalimentare fra le più all'avanguardia. È stata città europea dello sport 2013. Ha un polo universitario distaccato. Un patrimonio storico e culturale notevole, un museo del violino importante. La tradizione liutaria ha il riconoscimento come patrimonio dell'Umanità Unesco».
Ed è una città curata, pronta per i turisti, magari dell'Expo?
«Abbiamo curato moltissimo pulizia e ordine. Abbiamo lavorato in rete con i comitati di quartiere. E istituito i poliziotti di quartiere per rendere Cremona più sicura. La città è ricca di storia e di arte. Siamo pronti».
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