«Gli abusivi sono sempre di più in città, in particolare in centro. Io scrivo una volta al mese allamministrazione per chiedere di intensificare gli interventi ma non ho mai ricevuto risposta. Devo aggiungere che ho limpressione che la lotta allabusivismo con questa giunta sia una guerra persa». Lo sfogo di Giorgio Montingelli, dellUnione del commercio e presidente di Assodante, lassociazione che riunisce appunto i commercianti della via. Sul tema il mondo del commercio è compatto: dello stesso parere Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio. «Labusivimo è una presenza costante nella nostra città - osserva - ed è molto più diffuso nel nostro paese che nel resto dEuropa. In un periodo di crisi come questo crea un danno economico gravissimo dal momento che ogni fetta di mancate vendite pesa molto di più sui bilanci dei negozi. Non solo, dà anche limpressione di sciatteria, di assenza dellamministrazione e di scarso controllo del territorio. Quindi provoca anche un danno di immagine per la nostra città nei confronti dei turisti e di chiunque si trovi a passare per Milano».
Via Dante, appunto, in piazza Mercanti, galleria Vittorio Emanuele, piazza Duomo e corso Vittorio Emanuele, basta fare una passeggiata per il centro per avere un assaggio del fenomeno dellabusivismo in città. Venditori di braccialetti, accendini e fazzoletti, aeroplanini e pupazzini cinesi: è molto difficile scampare allassalto e allinsistenza di chi vuole vendere la propria merce a tutti i costi. Lo stesso discorso vale per i mercati, dove abbondano i venditori di merce contraffatta. Con la bocciatura, da parte della corte costituzionale, delle ordinanza antidegrado firmata dallex sindaco Letizia Moratti, sembra in effetti che lattenzione della polizia locale e dellamministrazione sia un po calata. Certo, le ordinanze nello specifico colpivano laccattonaggio molesto e le prostituzione, il consumo di alcolici allaperto e i writer, ma il «pacchetto» della lotta al degrado in centro passava anche da una maggior attenzione alla tutela dellordine e al decoro.
Non la pensa così lassessore alla Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli: «Io ho visto un altro film, non direi proprio che il fenomeno dellabusivismo è in aumento. Certo il problema esiste, ma le ordinanze, sia chiaro, non servono a contrastare il fenomeno. I numeri dei sequestri e dei controlli parlano da sé: in Vittorio Emanuele, San Babila, Mercanti, Castello Sforzesco, Cairoli, Parco Sempione, Paolo Sarpi e in Corso Buenos Aires nel 2011 sono stati effettuati 483 sequestri penali e 2653 sequestri amministrativi, cui si aggiungono i 234 sequestri penali e 431 amministrativi dei primi due mesi del 2012. I sequestri penali si riferiscono ai casi di merce con marchi contraffatti e comportano la segnalazione allautorità giudiziaria, quelli amministrativi riguardano la vendita di merce senza le autorizzazioni necessarie.
«Lattenzione del Comune non è affatto diminuita, anzi. Abbiamo un dialogo continuo con Confcommercio sul tema, così stiamo riorganizzando in parte il settore: il nucleo antiabusivismo della zona 1, composto da una trentina di agenti in servizio sui due turni, diventerà unità antiabusivismo con ruoli e compiti più specifici. Così vogliamo intensificare il dialogo e la collaborazione con la polizia annonaria, che ha comunque competenze diverse. I vigili di quartiere - spiega ancora lassessore Granelli -, distribuiti negli 8 quartiere del centro storico, terranno sotto controllo il territorio attraverso un costante monitoraggio delle zone, e la segnalazione ai nuclei competenti le criticità».
La stretta dellamministrazione copre anche corso Buenos Aires, presidiato dalla mattina alla sera da 8 agenti coordinati da un ufficiale.
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