La Chiesa di Milano attacca l'amministrazione Pisapia per la cancellazione dei nomi madre e padre dai moduli dell'asilo. E lo fa con un intervento della professoressa Eugenia Scabini, presidente del comitato scientifico del Centro studi sulla famiglia della Cattolica. «Un passo verso l'indistinzione», «una piccola furbizia per raggiungere passo passo un certo obiettivo» dice la Scabini, intervistata sul sito della Diocesi. Di più: «Una scelta imposta a tutti senza discussione. Questo passaggio non è neanche democraticamente così corretto. La portata va ben oltre questo piccolo gruppetto di bambini».
L'obiettivo si può immaginare senza fatica: arrivare all'omologazione tra maschio e femmina e poi all'equiparazione del matrimonio tra un uomo e una donna con l'unione di due persone dello stesso sesso. La critica della Diocesi investe l'intero registro delle unioni civili: «Non è neutro come viene presentato, ma ha implicazioni che toccano tutti, qualsiasi genitore che iscrive un bambino a scuola».
Un'operazione ideologica che mette da parte i veri problemi delle famiglie e dei bambini. «Queste scelte hanno un'ideologia dietro - dice la Scabini -, perché altrimenti non si capirebbe che si abbia il tempo per fare queste iniziative quando siamo tutti affannati da gravi problemi urgenti».
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