Addio al vecchio convento: arrivano 100 alloggi di lusso

Bnp Paribas e l'Università Cattolica investono 75 milioni per riqualificare l'immobile. Fine lavori previsto entro il 2019

Michelangelo BonessaEra abbandonato. Ora potrebbe diventare un gioiello dell'edilizia e il simbolo di una finanza immobiliare che torna a credere nell'Italia come terra appetibile per gli investimenti. Sul vecchio convento tra via Lamarmora e via Orti Bnp Paribas Real Estate ha scommesso 75 milioni di euro, 25 versati all'Università Cattolica e 50 per la riqualificazione, per trarne cento appartamenti di pregio. Unità immobiliari che andranno a completare una serie di investimenti del gruppo francese sulla città: per il solo 2016 si parla di circa 400 milioni. Saranno immesse sul mercato, se tutto andrà secondo i piani, entro il 2019 e avranno un prezzo tra gli 8 e i 10mila euro al metro quadro. «In primavera prenderà il via il nuovo intervento di sviluppo residenziale in via Orti-Lamarmora ha annunciato Cesare Ferrero, country manager di Bnp Paribas Real Estate Italia Sul fronte dell'investiment management ci concentreremo sulla ricerca di opportunità core, rispetto alle quali abbiamo già raccolto mandati da investitori istituzionali per oltre 300 milioni di euro». Una reattività che è solo parte di quella generale verso l'Italia che, anche se non è attrattiva come Germania e Regno Unito, ha ricominciato a salire la china. La capitale economica italiana è solo il primo passo: dopo aver messo parte dei soldi sotto la madonnina, e a Roma dove sta costruendo una mega sede, il gruppo francese ha intenzione di cercare nuove opportunità nei centri secondari. E se solo questa società investirà centinaia di milioni su Milano, non è l'unica: lo scorso anno in Italia per il settore immobiliare sono arrivati 8 miliardi di euro, la gran parte dei quali nel capoluogo lombardo perché è considerata la porta d'accesso per il Paese. E si tratta per circa l'80 per cento di denari esteri che hanno prolungato il periodo medio dell'investimento da 3-5 anni a 10-12. «Oggi è un ottimo momento per investire spiega Ferrero perché il denaro non costa niente, i titoli di Stato danno rendimenti minimi o addirittura negativi nel caso di quelli tedeschi, quindi la finanza immobiliare vive un ottimo momento anche se si tratta di quella estera, ma basta parlare inglese». La battuta del dirigente è il segno dell'ottimismo di fronte ai numeri: negli altri progetti che il gruppo ha avviato a Milano, il riscontro è stato ottimo. Senza nemmeno aver terminato le fondamenta, sono già venduti l'80 per cento degli appartamenti. Si tratta di operazioni con una dimensione ormai definita: sempre intorno ai cento appartamenti di pregio per una superficie che varia dai 10 ai 20mila metri quadrati. Standard che si sono affermati insieme a nuove iniziative: chi pensa di comparare una casa da Bnp potrà vivere per un periodo in un appartamento in via Legioni Romane che è del tutto simile a quello in costruzione. Anche in questo senso il mercato da segni di vitalità. Se però non si sbloccherà la questione degli scali ferroviari, gli investimenti più ingenti si sposteranno altrove.

Anche le tanto nominate aree Expo non sembrano destinate a attrarre finanziamenti privati: «Due anni fa abbiamo inviato le nostre proposte conclude Ferrero ed erano cinque, tra cui l'ortomercato che sembrava in linea con i temi di Expo, ma non ci hanno risposto».

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