Affari milionari alle Coop con il via libera di Rognoni L'INDAGINE / Terremoto sugli appalti della Regione

Un potere parallelo insediato nel cuore della Regione, una struttura in grado di governare qualunque tipo di appalto secondo le regole degli affari di cordata e non dell'interesse pubblico. Un gruppo di potere cresciuto all'ombra di Roberto Formigoni ma che paradossalmente ha tra i principali beneficiari delle sue manovre lo schieramento industriale avverso: sono le cooperative rosse, secondo la Procura della Repubblica, a incassare buona parte dei risultati della catena di complicità nel cuore di Infrastruttrure Lombarde, la spa regionale diretta da Antonio Rognoni, arrestato giovedì e che verrà interrogato lunedì.
«COSI' OPERAVA

LA STRUTTURA ILLEGALE»
Secondo il giudice preliminare Andrea Ghinetti, è stata scoperta «una struttura illegale stabilmente operante all'interno di due enti pubblici, Ilspa e la controllata Cal (ovvero Infrastrutture Lombarde e le Concessionarie autostradali lombarde, ndr) operante con finalità di dispiegare una costante azione elusiva dei principi di trasparenza e libera concorrenza». In Infrastrutture operava «una ristretta cerchia di professionisti clandestinamente e indebitamente insediatisi all'interno dell'amministrazione con il compito di porsi senza sosta al servizio del direttore generale Antonio Rognoni. Essi si adoperano con lo scopo di accaparrarsi il maggior numero di commesse pubbliche».
«SE APRONO IL PC

SIAMO ROVINATI»
Il cerchio magico di Rognoni era pienamente conscio della illegalità della situazione. In una intercettazione l'avvocato Carmen Leo, finita giovedì agli arresti domiciliari, parla così con Rognoni del capo dell'ufficio appalti Pierpaolo Perez, in carcere dall'altro ieri: «Se cicciano, se ciulano all'interno del computer di Perez siamo rovinati.... Ci sono tutti i suoi calcoletti...»
«QUEGLI AVVOCATI

NON POSSONO STARE QUI»
Gli avvocati che si spartivano le consulenze di Infrastrutture erano così legati ai vertici della società da avere a disposizione addirittura degli uffici all'interno della sede della società regionale. A Perez non sfuggivano le implicazioni della incredibile situazione. «L'unico modo per prevenire qualsiasi tipo di attacco è fare una gara, pubblicare il bando, evitare di avere qui gente. Perché loro non possono, devono stare a casa loro, non possono restare qua! Se li beccano che stanno qua in modo continuativo potrebbero essere radiati», si lamenta il capo ufficio appalti in una intercettazione del luglio 2012.
LE MANI SU PALAZZO LOMBARDIA
Lo schema, sostiene la Procura, è fisso: Rognoni dà gli incarichi ai suoi amici avvocati, e miracolosamente i clienti degli avvocati amici ottengono gli appalti. Lo schema si verifica in modo vistoso quando si analizzano i movimenti dello studio di Fabrizio Magrì, avvocato amministrativista, destinatario di buona parte delle consulenze di Infrastrutture Lombarde: «Lo studio dell'avvocato Magrì ha ricevuto tra il 2009 e il 2011 decine di bonifici (ergo: ha svolto attività per) Ilspa, Ca, Arexpo, Fiera Milano per circa tre milioni di euro. Lo studio legale Magrì ha tra i suoi clienti anche Impregilo spa (...) proprio quando è stato registrato l'improvviso e repentino aumento dei corrispettivi erogati allo studio Magrì dalla Impregilo, quest'ultima ha anche assunto la quota di maggioranza nel consorzio Torre, il raggruppamento incaricato da Ilspa della realizzazione del nuovo Palazzo Lombardia». Oltre al Pirellone bis, Impregilo conquista gli appalti della Pedemontana e della Tangenziale esterna.
GLI AFFARI DELLA COOP

DI CARPI
Stesso schema anche per l'ingresso a vele spiegate negli appalti regionali delle imprese legate alla Lega delle Coop. «Lo studio legale dell'avv. Carmen Leo risulta avere incassato da Ilspa e Cal, tra l 2009 e il 2012, circa due milioni di euro. Orbene nello stesso periodo lo studio ha incassato oltre 950mila euro dalla Cooperativa muratori e braccianti di Carpi (Cmb) e da altre numerose società cooperative da questa partecipate o controllate. Gli è che la Cmb, per il tramite della partecipata Progeni spa, risulta concessionaria per la realizzazione del Nuovo Ospedale di Niguarda, considerata la più grande opera sanitaria in project financing (...) tra i soggetti eroganti compensi a beneficio dello studio legale dell'avvocato Leo figura anche la società concessionaria Genesi Uno, incaricata della progettazione, realizzazione e gestione del nuovo ospedale di Legnano. Tra i soci del consorzio Genesi Uno figura la ridetta Cmb (...) le stesse funzioni sono state attribuite per la realizzazione dell'ospedale di circolo di Varese, anch'esso svolto da un'Ati capeggiata sempre dalla Cmb. Inoltre si evidenza che la Cmb figura anche tra i soci del consorzio Torre, incaricato della realizzazione di Palazzo Lombardia, nuova sede della Regione».
E non basta: «Tra gli interventi appaltati e gestiti direttamente da Ilspa figurano soprattutto i lavori di realizzazione del sistema viario di accessibilità all'Expo 2015, appalto da circa 100 milioni di euro, aggiudicato al raggruppamento di imprese composto da Eureca Consorzio Stabile (...) tra i soci del consorzio Eureca figura la solita Cmb». «Anche negli interventi gestiti da Cal spa la presenza della Cmb appare oltretutto significativa». L'avvocato Leo lavora anche per la Fiera, e anche qui - guarda caso - i suoi clienti delle coop conquistano appalti importanti: «La società sviluppo Fiera aggiudicava all'Ati capeggiata dalla Cmb la progettazione e costruzione di due alberghi a servizio ed integrazione del nuovo polo fieristico di Rho-Pero». «Di questa grave e compromettente commistione di interessi - scrive il giudice - Rognoni è perfettamente a conoscenza».
LA CITTA' DELLA SALUTE

E L'EX CARABINIERE
Il 9 luglio 2012 l'avvocato Leo chiede a Rognoni di incontrare per la Città della salute «un uomo potente che potrebbe essere di aiuto». Si tratta di M.F.

, ex carabiniere, arrestato nel 2004 quando era consigliere della Sea e membro della commissione regionale sugli appalti. Chi avesse allora sponsorizzato l'ascesa di M.F., raccomandato (disse il sindaco Albertini) «da ambienti istituzionali», non si è mai capito.
A dieci anni di distanza, l'ex brigadiere riappare come «uomo potente».

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