Aggressioni, spacciatori e atti vandalici In un esposto le denunce dei conducenti Atm

I sindacati scrivono a Saccone: «I nostri appelli sono rimasti inascoltati dall'azienda»

Aggressioni, spacciatori e atti vandalici In un esposto le denunce dei conducenti Atm

Una nuova denuncia dei lavoratori dell'Atm su vandalismi e violenze a bordo dei mezzi pubblici e ai danni di conducenti e passeggeri. Questa volta a prendere carta e penna è il sindacato Confial (Confederazione italiana autonoma lavoratori), che ha presentato un esposto al prefetto Renato Saccone.

Nel documento si legge che «purtroppo nostro malgrado le segnalazioni effettuate presso la struttura aziendale, attinenti a esposti di aggressioni ai conducenti, atti di vandalismo, nonché interruzioni di servizio, non hanno prodotto i risultati sperati». Vengono anche riportate le segnalazioni all'azienda dell'aggressione selvaggia a un conducente avvenuta a Varedo il 7 dicembre e le lamentele di alcuni passeggeri stanchi del fatto che a bordo dei mezzi, si legge sempre nella documentazione presentata dal sindacato, si fumi cannabis e si spacci droga. Una situazione definita «paradossale» che ha portato i dipendenti a rivolgersi al prefetto per denunciare l'impossibilità di svolgere in sicurezza il proprio lavoro.

L'accento è messo in questo caso su alcune linee notturne e interurbane: la 728 che collega Cusano Milanino e Cinisello Balsamo a Milano viale Sarca-Bicocca, la 165 che collega Limbiate a Milano via Comasina, la 713 che collega via Rimembranze di Sesto San Giovanni a via Bignami a Milano. «L'esposto - dichiara l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato - è l'ennesima riprova di come Milano, con le giunte di centrosinistra, ha perso le redini della situazione, portando l'illegalità in ogni suo angolo più remoto.

I mezzi ormai sono diventati luoghi insicuri come nel film I guerrieri della notte, dove le gang di malviventi li usavano per i loro spostamenti. Sala pensa solo a far cassa con Atm aumentando per l'ennesima volta il biglietto a 2 euro, ma si dimentica dell'incolumità dei lavoratori e dei passeggeri».

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