Rimane qualche incognita. Scambio delle fedi nuziali (la legge non prevede nulla) o l'omaggio scelto dal Comune per le nuove coppie. Ma alle 13 il sindaco Beppe Sala si prenderà la soddisfazione di battere per un giorno la neo collega 5 Stelle di Torino Chiara Appendino (partirà domani) e Virginia Raggi a Roma. Milano sarà il primo grande Comune d'Italia a celebrare le unioni civili. Una coppia di uomini e una di donne dovrà sfilare a Palazzo Reale sotto molti riflettori, visto che sul via alle unioni civili c'è molta attenzione. Con le riserve di esponenti del centrodestra, come il capogruppo di Milano Popolare, che ha contestato già nei giorni scorsi l'equiparazione di Sala ad una cerimonia a tutti gli effetti («dobbiamo attenderci che reciti nche un'omelia? Dovremo chiamarlo don?»). Il Comune non farà distinzioni con il rito civile e pertanto ha già ribattezzato la sala al pianterreno di Palazzo Reale «sala matrimoni e per le unioni civili» e applicherà ai non residenti le stesse tariffe per l'affitto della stanza per le celebrazioni. Quindi: 500 euro se si fissa la data il lunedì, martedì, giovedì o venerdì (in orario ordinario, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 15.30). La spesa sale a 596mila euro se se si sceglie il sabato (dalle 9.30 alle 13.30) o negli altri giorni oltre l'orario ordinario (dalle 16 alle 17). Si sono prenotate in queste settimane oltre 350 coppie e trenta negli ultimi giorni hanno già fissato il giorno tra agosto e gennaio (non si può richiedere prima di sei mesi dalla data prescelta).
Milano parte per prima, ma ai radicali ancora non basta. «Ora la città sia alla testa di una campagna per il matrimonio egualitario» chiedono l'assessore a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open Data Lotenzo Lipparini e Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti. «Finalmente anche Milano comincia a celebrare le unioni civili. Ringraziamo il sindaco - è la premessa - per aver deciso di celebrare lui le prime unioni indossando la fascia tricolore, dando un messaggio simbolico importante, che permette davvero di parlare di celebrazione delle unioni civili e non di mera costituzione, come fanno invece i decreti attuativi».
Ma «ora che questo primo importante passo è stato compiuto, chiediamo che Milano continui ad essere alla testa di un grande movimento di città e sindaci italiani per il matrimonio egualitario, come hanno fatto i sindaci americani di Mayors for the Freedom to Marry».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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