Albertini: "Sono candidato" Ma il Pdl guarda alla Lega

L'ex sindaco rompe gli indugi: "Voglio unire il centro". Maroni apre ad Alfano: "Sulle alleanze decideremo"

Albertini: "Sono candidato" Ma il Pdl guarda alla Lega

«Accetto la candidatura che mi viene proposta». Così, intervistato ieri da TgCom24, l'ex sindaco Gabriele Albertini ha rotto gli indugi. Annunciando la sua intenzione di scendere in campo alle regionali. «Sabato 24 novembre illustreremo programma e lista, ma ormai posso dire che la candidatura che mi hanno suggerito è una candidatura effettiva». Poi spiega che «ricalcherà l'esperienza di governo al Comune, raccontata nel libro L'onestà al potere». Nome che potrebbe anche essere quello della lista che lo appoggerà. Poi la prima presa di distanza. «Non è una candidatura che nasce all'interno del Pdl. Ho ancora la tessera, ma non frequento il partito», ha detto lui che siede ancora sui banchi del parlamento europeo, eletto proprio nelle liste del Pdl. E la precisazione di non essere assolutamente disposto a partecipare ad eventuali primarie. «Non sono nella condizione di farle - ha spiegato - Non perché sia contro, ma perché la candidatura nasce dal collegamento con movimenti legati al territorio come quello di Giannino e Montezemolo». Montezemolo che Albertini dice di vedere bene come candidato premier: «Mi piacerebbe sia come appeal che come storia personale. Un amico perché mi piacciono le sue auto e qualche volta me ne presta una». E sulle contese nel centrodestra e la tentazione della Lega di correre da sola votando per Roberto Maroni, «il Pdl - aggiunge - può rischiare che vinca la sinistra se fosse candidata una persona credibile e gradevole come Umberto Ambrosoli. Il rischio delle divisioni c'è, se i fratelli si dividono vincono gli altri». Ma precisando che «se io fossi il candidato del Pdl, non potrei tenere insieme le altre componenti ispirate al cosiddetto centro. Le cose stanno insieme se c'è un fulcro di garanzia».

Ma il coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani ripete che il vero nodo è proprio l'alleanza con la Lega, fondamentale per vincere. E, dunque, prima di ogni decisione è necessario aspettare «l'indispensabile confronto tra il presidente Silvio Berlusconi, Angelino Alfano e Maroni». Il segno che la linea del partito è ancora il ponte verso il Carroccio per ricomporre la grande alleanza del centrodestra. Da capire se reggerà convergendo sul nome di Albertini. Anche se a lasciare aperto qualche spiraglio sono i messaggi di Maroni. «La questione delle alleanze è secondaria - ha detto ieri intervistato da Rodolfo Sala nel videoforum di Repubblica - Ho deciso di organizzare a febbraio un'assemblea federale per chiedere ai militanti che cosa ne pensino». Prima apertura alla possibilità di rinunciare alla corsa da solo. Anche se le sue parole su Albertini sono molto più chiare.

«Noi siamo al governo della Regione Lombardia dal 2000 e abbiamo condiviso le scelte operative», la premessa. «Voglio vedere se ci sono le condizioni per proseguire questa collaborazione: è chiaro che non posso accettare un prendere o lasciare, che si chieda alla Lega di accodarsi».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica