«Non abbiamo nessuna volontà di scontrarci con il Comune» da parte del sindaco «in questi giorni abbiamo avuto segnali rassicuranti». In ballo c'è la gestione delle case popolari e il presidente dell'Aler Loris Zaffra mantiene toni bassi (almeno) nei confronti di Giuliano Pisapia. Ma pone un aut aut. Entro fine anno scade il contratto con l'azienda regionale che gestisce 20mila alloggi comunali. La giunta era orientata alla conferma, pur con una drastica revisione della convenzione (più potere di controllo e sanzione) evitando la gara per un nuovo gestore. Ma a trattativa in corso è scoppiato il caso Zambetti, l'arresto dell'assessore regionale alla Casa che ha coinvolto anche Aler per assunzioni e assegnazioni sospette. E il sindaco ha proposto l'ennesima proroga, fino a giugno 2013, «nel frattempo cercheremo di fare chiarezza». E Zaffra, ma in primis la Regione, non ci stanno. Venerdì si riunirà il cda, «i rinnovi sono destabilizzanti anche su decisioni che riguardano investimenti e assunzioni» avverte il presidente. Un esempio? A fine anno scadono i contratti a termine di 83 custodi sociali. «Dovremmo assumerli ma se il nostro rapporto con il Comune sarà a termine li dovremo sostituire con interinali». Il messaggio di Aler e Regione al sindaco è chiaro: «Possiamo anche valutare un altro rinnovo, magari di un anno invece di sei mesi, ma se cambiano le motivazioni, se ci sono elementi reali sul servizio. Se è dovuto all'inchiesta Zambetti, allora il cda potrebbe rinunciare all'appalto: sono in corso le indagini, sarà la magistratura ad esprimersi». E chiede che a regime il servizio duri almeno fino al 2016.
Ma Aler attacca duramente la capogruppo Pd Carmela Rozza. Più morbido Zaffra, pesanti i toni del dg Domenico Ippolito che minaccia una querela «a tutela dell'immagine e dell'onorabilità dell'azienda, un rappresentante di peso del Comune non può accusarci di bilanci opachi e poca trasparenza». Critica «i suoi continui attacchi, spesso collegati a circostanze non veritiere e create ad arte in tv». E l'accusa di aver mollato il colpo contro le occupazioni abusive «è una bestemmia». Zaffra avverte: «Siamo stufi di essere cornuti e mazziati: se sgomberiamo il Lambretta dalle palazzine di via Apollodoro siamo dei delinquenti, anche se la decisione è stata condivisa con l'assessore Granelli. Poi ci accusano di non essere abbastanza duri?». Un processo a cui i vertici Aler non vogliono più sottoporsi: da due settimane disertano la Commissione a Palazzo Marino. Anche se, puntualizzano, non è una questione personale: i contratti del cda e del management scadono a marzo, solo 3 dirigenti su 17 sono assunti. Sottolineano piuttosto i risultati di tre anni di gestione: hanno ereditato un patrimonio in «rosso» per 5 milioni mentre con Aler il saldo è in attivo per 8 milioni, «un risparmio per Comune e gli inquilini». Cgil, Cisl, Uil e Confsal diffondono un comunicato di sostegno ad Aler, «in questi tre anni i lavoratori hanno ricostruito una normalità amministrativa, respingiamo la logica del disastro sociale». Luca Beltrami Gadola, indicato nel cda dal sindaco, conferma «l'efficienza di dirigenti e struttura» sarebbe «buona norma che se qualche consigliere comunale avesse critiche da sollevare su Aler le comunicasse a me per via istituzionale».
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