Il buco, anzi la voragine da 207 milioni di euro, riguarda soprattutto l'Aler milanese. Il deficit di Milano è di 120 milioni. Questi numeri, già presentati in commissione, sono tornati a risuonare nella sala giunta di Palazzo Lombardia, dove gli assessori regionali hanno ascoltato la relazione dei commissari. «Tra una settimana ci presenteranno il progetto di risanamento» spiega l'assessore alla Casa, Paola Bulbarelli. Vista l'entità del buco, il piano di rientro sarà spalmato in cinque o sei anni. Sarà la società DBO a effettuare la «due diligence» di Aler.
Intanto scoppia la polemica sul comportamento di Palazzo Marino, accusato di non aver versato il denaro necessario alla gestione delle case popolari Aler. «Ho letto che il sindaco Pisapia si è finalmente convinto a collaborare con Regione Lombardia su Aler. Bene, vuol dire che finalmente tirerà fuori i soldi che in tutti questi anni non ha corrisposto» commenta il senatore del Pdl ed ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.
Documenti interni di Palazzo Lombardia entrano nel dettaglio delle criticità e dei conti che non tornano. Il Comune di Milano ha forti debiti nei confronti di Aler, determinanti per il riequilibrio finanziario dell'istituto, sottolineano i tecnici. Prima di tutto si osserva il mancato versamento da parte di palazzo Marino (così come degli altri Comuni della Provincia a esclusione di Rozzano) del prescritto contributo di solidarietà per i nuclei disagiati.
E vediamo qualche numero. Se Aler nel 2012 ha versato 5,4 milioni, il Comune di Milano risulta in arretrato di due rate, quella di dicembre e quella di giugno, per la gestione dei suoi alloggi. La somma delle due rate mancanti è di 1,8 milioni. A essa si aggiungono i debiti che si accumuleranno entro dicembre: si tratta di ulteriori 4,6 milioni.
Vi sono poi scelte politiche di Palazzo Marino che, secondo i tecnici della Regione, hanno danneggiato Aler.
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