Allarme degli editori: persi 800mila lettori

«Cent'anni di solitudine» di Gabriel Garcia Marquez. È questo il libro che il direttore di Rai3, Andrea Vianello, porterebbe su un'astronave. Titolo perfetto per far comprendere la manifestazione «#io leggo perché», promossa dal Comune di Milano insieme a Aie (Associazione italiana editori), «affinché il libro torni a essere passione» ha detto Laura Donnini, vicepresidente Aie, che ha presentato ieri l'iniziativa insieme a Andrea Vianello, curatore dell'evento live in diretta da Milano su Rai 3 il 23 aprile. «Grazie a questa iniziativa, Milano inaugura la sua prima azione di «Città del libro 2015», in quanto capitale italiana dell'editoria» ha sottolineato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune.

Volumi e volumi che stanno per addormentarsi in solitudine: 800mila lettori in meno tra il 2013 e 2014. Ecco che per svegliare i lettori partirà una «rete di messaggeri che coinvolgerà i lettori con 24 titoli» ha spiegato Marco Polillo, presidente Aie. Sono 240mila i volumi «che si presentano in una veste davvero bella» secondo Marco Zapparoli, delegato Aie per la Lombardia. Sui treni, nelle piazze di città come Roma e Torino, i messaggeri con t-shirt bianca che porta scritto «#io leggo perché» coinvolgeranno le persone di ogni età. Oggi le donne leggono sempre più degli uomini, 48% contro il 34,5%, ma le lettrici registrano un calo dell'11,8%.

Coinvolti nell'iniziativa sono università, scuole, librerie, biblioteche, associazioni e testimonial come Linus, Arturo Brachetti, Lella Costa che in un video dichiara «il libro è l'amante ideale. Non ti abbandona mai, sta in silenzio e ti ama».

Un libro è passione, allora perché la gente non legge? Non sarà perché questa passione non si trova più tra pagine, pagine e pagine scritte tutte allo stesso modo che ubbidiscono più a logiche commerciali che artistiche? Una canzone di Samuele Bersani e Pacifico è l'inno di «#io leggo perché».

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