Allarme negli ospedali. Servono infermieri, specialisti e anestesisti

Reparti "scoperti", turn over, dimissioni da coprire e nuovi dirigenti da assumere

Allarme negli ospedali. Servono infermieri, specialisti e anestesisti

Sos medici in Lombardia. L'allarme non riguarda solo i medici di base, ma anche dirigenti, medici specialisti e infermieri che scarseggiano negli ospedali della nostra regione, a fronte dei fondi a disposizione per assumerli. Il 7 marzo è stata approvata la delibera con cui Regione Lombardia recepisce il fabbisogno di personale di Ats, Asst e fondazioni Irccs pubbliche. Si tratta dei documenti necessari per poter procedere con le assunzioni per l'anno corrente e il successivo. Questi piani consentono, sulla base delle risorse già assegnate alle aziende con i bilanci preventivi, di sostituire il personale che va in pensione, l'assunzione degli ultimi 600 infermieri di famiglia previsti dal Dl 34/2020, il completamento dell'organico delle terapie intensive e il reclutamento del personale per il recupero delle liste d'attesa. I più richiesti al momento sono gli infermieri. Le associazioni di categoria stimano una carenza di 9mila in Lombardia.

Ai pensionamenti previsti si sommano le dimissioni, che secondo uno studio Anaao sono aumentate del 2,5 per cento in dieci anni in Lombardia ovvero personale che si sposta da ospedali pubblici a privati o addirittura oltre frontiera, per esempio in Svizzera. Ad aggravare la situazione il fatto che non ci sono, almeno per ora, nuove leve sufficienti a ripianare le uscite. Il «passaggio» dei piani del fabbisogno sarà seguito dall'approvazione dei Poas, i piani di Organizzazione Aziendale Strategica, che a breve passeranno al vaglio del consiglio regionale e poi della giunta con cui si definirà nel dettaglio la dotazione di organico per ogni reparto.

Guardando, quindi, le tabelle che ogni ospedale della città ha presentato si possono facilmente individuare i settori scoperti per il 2022, ma non sempre. Per esempio per quanto riguarda l'Asst dei Santi, ovvero degli ospedali San Carlo e San Paolo, il fabbisogno di infermieri sulla carta non cambia nel triennio 2021-23, ma sicuramente l'ospedale è sotto organico, dal momento che la direzione sta cercando di assumere 160 infermieri per arrivare alla quota considerata necessaria. Al contrario all'Asst Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda risulta per il 2022 un fabbisogno sovrastimato di infermieri e personale di comparto, che potrebbe però corrispondere a contratti Covid a tempo determinato in scadenza, entre mancano 19 dirigenti, altrettanti 19 specialisti.

Guardando nel dettaglio le richieste che le direzioni hanno «girato» alla Regione si vede come al Policlinico per il 2022 servano 37 dirigenti tra area medica, veterinaria, terapia intensiva, tecnica e amministrativa e 113 tra operatori socio sanitari, assistenti sociali, personale tecnico sanitario, personale tecnico, amministrativi, di cui 38 infermieri e 37 medici specialisti. Per il 2023 altri 10 dirigenti e 10 medici specialisti.

All'Asst dei Santi il fabbisogno per il 2022 prevede 4 «nuovi» dirigenti, 2 dipendenti di comparto e 4 specialisti.

Così l'Asst Fatebenefratelli Sacco, che «spicca» per carenza di organico si cercano 4 dirigenti, 101 infermieri di cui 10 in terapia intensiva, 127 dipendenti di comparto, 4 specialisti più 13 dedicati alla terapia intensiva. Al Centro specialistico ortopedico traumatologico Pini servono 19 dirigenti, 36 infermieri, 19 medici più 20 anestesisti.

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