
«Al telefono offrono cinquanta euro, chi offre di più in sala? Sessanta, sessanta euro. Venduto al signore laggiù con la barba». Tutto di verde vestito, scarpe comprese, Philippe Daverio si è calato nei panni di uno spiritoso battitore d'asta qualche sera fa alla galleria Antonia Jannone in corso Garibaldi.
«La catena bianca» il titolo dell'asta e dell'esposizione scelto da Renata Discacciati per presentare i manufatti e le opere delle «sue» ragazze: Dana, Francesca, Mirna, Mariangela, Nadia, Violeta, che possono apparire solo col nome, perché detenute nel carcere di San Vittore. L'anno scorso proprio in questo periodo queste donne ci stupirono per aver editato un giornale, «Oltre gli occhi», in cui narravano le loro storie, emozioni, vite dietro le verdi porte in ferro che tagliano uno dei doni più graditi all'uomo, la libertà. Sono tornate in pubblico con origami, borse, tovaglie, accessori modaioli e opere d'arte proprio perché quel giornale possa continuare ad avere vita.
«Abbiamo raccolto duemila euro, quello che ci serve per procedere a pubblicare un altro numero di «Oltre gli occhi». Il secondo sarà sostenuto dalla donazione di un anonimo, il terzo dal ricavato di quest'asta». Pubblico folto e appassionato in galleria Jannone, anche perché alcuni oggetti erano davero appetitosi. Mirna, responsabile della cooperativa San Vittore, ha fatto da modella per i colli in lana e seta, la borsa «Frou frou», cappellini in velluto molto originali. Il pubblico ha risposto alzando la quotazione di una sciapa o di un pareo che, partendo da dieci euro, saliva anche oltre i cento. Tovagliette americane tessute a telaio dai colori degli uccelli del Paradiso, ma soprattutto tanti oggetti bianchi per ricodare che la catena portata ai piedi di queste ragazze può ritornare ad essere candida, come tutte le catene con cui gli uomini bloccano altri uomini, impedendo loro di esprimersi.
Bianco anche il buffet finale, di paste e frolle e creme chiare come il burro. Non si fermano le donne della casa circondariale milanese e affrontano ogni ostacolo, persino quello di ottenere per un giorno in cella un uncinetto con cui lavorare, strumento così innocente ma «arma» sospetta dietro le sbarre. Il prossimo appuntamento con le ragazze di Renata Discacciati sarà il 15 novembre, quando parteciperanno a «Book City» ai Frigoriferi Milanesi all'evento culturale «Un raggio tra i raggi», dove saranno presenti i giornali che vengono stampati in tutti gli istituti di pena milanesi.
E poi il 19, 20, 21 novembre al Piccolo Teatro Studio le donne giornaliste, modiste, artiste di San Vittore saliranno in scena con uno spettacolo, dimostrando come qualsiasi catena dell'uomo possa essere spezzata con una sola parola: creazione, che spesso uomini senza catene non hanno.