All'ex ospedale psichiatrico c'è l'arte che piace da matti

Le Botteghe del «Mapp» festeggiano il ventennale Oggi in scena la nuova edizione del festival di Olinda

Se è vero che nell'arte c'è sempre un tocco di follia, non stupisce che l'area dell'ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini si sia trasformata in un crocevia di cultura, progetti e iniziative declinate nei più svariati linguaggi artistici. E così, proprio mentre si festeggiano i 20 anni del Mapp, Museo di Arte Paolo Pini, nato per promuovere l'arte come cura, torna oggi, fino al 25 luglio, la rassegna teatrale «Da vicino nessuno è normale», organizzata dall'associazione Olinda, diventata ormai un appuntamento tradizionale del calendario estivo milanese.

Due buoni motivi per andare orgogliosi di ciò che è oggi l'ex manicomio di Affori, anche perché il Mapp è un caso unico nel panorama museale milanese: inaugurato il 25 maggio 1995 su iniziativa dell'associazione culturale Arca, è un museo di arte contemporanea ambientale in progress (il solo in città) che conta circa 150 opere realizzate a titolo gratuito da artisti del calibro, fra gli altri, di Disler, Gilardi, Maraniello, Mehrkens, Spoldi, Tadini, Zimmer. Tutte le opere e installazioni sono site specific, e dialogano perfettamente con l'ampio parco e con i padiglioni e il muro esterno che le ospitano. Tutto è partito, in un certo senso, proprio da questo muro perimetrale. «All'inizio volevamo eliminare l'idea del manicomio come luogo di segregazione e chiusura, fare di questo muro uno spazio di condivisione e dialogo, rinnovare il concetto di cura», ricorda Teresa Melorio, psicoterapeuta responsabile del progetto Mapp, che qui lavora dalla fine degli anni Ottanta. «Insieme alla collega Enza Baccei, vicepresidente di Arca Onlus e, come me, appassionata di pittura, abbiamo pensato all'arte».

E non c'è solo il Museo: altrettanto interessante è il rito del lavoro «a quattro mani» che caratterizza le Botteghe d'Arte, dove artisti di diversi settori (pittura, scultura, teatro, musica, design, multimedia), conducono laboratori per la realizzazione di opere in condivisione con i pazienti del Centro diurno di Salute mentale.

Opere che non restano confinate nell'ex Pini, ma sono esposte al pubblico o messe in scena, come nel caso dello spettacolo «Poetry in motion», già rappresentato al Verdi e a Villa Clerici, basato su scritti, riflessioni, poesie di ex pazienti psichiatrici, raccolti anche nel libro Folle amore. Ma non solo: «Per festeggiare i 20 anni ci siamo dotati di guide museali che accompagnano i visitatori raccontando l'affascinante storia della struttura, e abbiamo avviato con l'Accademia di Brera una collaborazione per il restauro, con metodologie all'avanguardia, delle opere che con il tempo si sono deteriorate».

Diciannove, intanto, sono le candeline spente dal festival «Da vicino nessuno è normale», che inaugura con Gola (oggi, domani e dopo), perfomance-lab sulla sofferenza.

Il calendario è fittissimo: il 20 e il 21 giugno arriva il teatrodanza di Julie Stanzak, con «Nessuno sa di noi», e il 27 e 28 è la volta del teatro contemporaneo italiano, con «Il volo» del Teatro delle Albe. Da segnalare le serate musicali del giovedì e il concorso di corti Milano in 48 ore.

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