
Tanti nemici tanto onore, si diceva una volta. Ultimamente invece vale solo il consenso. Si fa tutto per il consenso, un clic in più su internet, un «mi piace» su Facebook. E in politica si fa presto a fare due più due: il consenso sono voti, vittorie, incarichi. Però le politiche ambientali non si fanno con il consenso. Milano soffoca di smog. Éd è un problema che si trascina da sempre e con cui hanno dovuto fare conti le giunte di tutti i colori. Un problema enorme se si considera che secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia dell'Ambiente l'Italia ha il numero maggiore di morti premature per inquinamento e la Pianura padana e Milano sono le zone più inquinate del Paese. Ogni sindaco in campagna elettorale ha fatto promesse e fissato priorità. Poi però, quando si tratta di fare le scelte che devono essere fatte, tutto torna in discussione perchè un conto sono gli annunci, altra cosa governare una città. Bisogna fare i conti con le logiche dei partiti, con le associazioni, i sindacati, con verdi, rossi, gialli... Ma soprattutto con il consenso. Si prendano le domeniche a piedi, tanto per fare un esempio. Blocchi del traffico che qui al Giornale sono stati sempre criticati perchè ritenuti inutili e frutto della demagogia ambientalista di Pisapia & compagni. Le domeniche a piedi fino a qualche anno fa sembravano nelle dichiarazioni di sindaco e assessori la scelta imprescindibile per far fronte ad un allarme ambientale che era un rischio per tutta la popolazione. Il sacrificio necessario per combattere le polveri e per spiegare ai milanesi che era arrivato il momento di una presa di coscienza ambientalista. Il solito, vecchio vizio della sinistra di salire in cattedra e dare lezioni. Bene, le domeniche a piedi, non ci sono più. Non ci sono più adesso che, dopo 24 giorni di polveri al doppio dei limiti e tre mesi di sforamenti da inizio anno, magari a qualcosa servirebbero se si bloccasse sul serio il traffico. Invece niente. Perchè Natale bloccare il traffico farebbe imbufalire tutti e perchè a giugno si vota e non è il caso di attirarsi le ire di mezza città proprio ora. E' la legge del consenso.
Di un opportunismo che porta a rottamare la coerenza e anche un po' la coscienza. E fa ridere che la candidata Balzani prometta che, se sarà eletta, nella sua agenda la priorità saranno le misure antismog. Una domanda: ma da vicesindaco non può già fare qualcosa adesso?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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