Chi entra Papa esce cardinale? Il detto vale per il conclave in Vaticano, non a Palazzo Marino. Da 3 anni vige la regola non scritta per cui i candidati all'Ambrogino che ottengono l'unanimità da parte dell'Ufficio di presidenza (composto dal presidente del Consiglio Basilio Rizzo, i due Pd Natale Comotti e Andrea Fanzago, il consigliere Fdi Riccardo De Corato e della Lega Luca Lepore) che si riunisce per una prima «scrematura» dei candidati, non vengono più rimessi in discussione al vertice dai capigruppo. E seguendo la tradizione, a meno di un colpo di scena tra i nomi blindati per un attestato c'è il Giornale che festeggia i 40 anni dalla fondazione. Ha avuto l'ok già al primo turno e dovrebbe essersi salvato dall'«arena» dei partiti. É iniziato infatti alle 17 ed è proseguito fino a sera il braccio di ferro per arrivare alla rosa di personalità e associazioni che il 7 dicembre saliranno sul palco del Dal Verme per ritirare dal sindaco la civica benemerenza. Sono 26 le Medaglie d'oro riservate alle personalità e 2 alla Memoria. Gli attestati vanno a enti, testate e associazioni.
Ha avuto candidatura bipartisan (del sindaco e di Fi), ma su richiesta di Rizzo è stato rinviato alla fase due il nome di Ernesto Pellegrini, l'ex presidente dell'Inter che ha aperto al Lorenteggio il ristorante anti-crisi. E i capigruppo sono stati tutti d'accordo, anche se la Lega per protesta si è astenuta sulla votazione finale all'elenco delle Medaglia. I partiti si sono spaccati infatti su Vasco Rossi, oggetto di lite la sua non milanesità. É finito al ballottaggio con un altro cantante in lizza, Alberto Fortis, e ha perso ai voti: sì di Carroccio, FI, ex Idv, Fdi, astenuto Palmeri, contrari Sel, Pd, Rifondazione e lista civica x Pisapia. Nel derby virtuale con Pellegrini, ha fatto gol anche l'ad del Milan Adriano Galliani. Scartato subito invece il presidente Coni Carlo Tavecchio. Incassano l'Ambrogino Mario Amico (restituì un borsello con 300mila euro), l'ad di Superstudio grouo Gisella Borioli, Paola Bottini (presidente Fraternità Bahiana), la pallavolista della nazionale Valentina Dlouf, Remo Danovi (presidente degli avvocati), il comico Gaspare che ritirerà il premio anche alla memoria di Zuzzurro, Filippo Grandi, Burgo (istituto di moda), l'ex questore Alessandro Marangoni, il presidente dell'ente Raccolta Vinciana Pietro Marani, il designer Enzo Mari, Sandro Martini (artista), Filippo Grandi (commissario Onu per i rifugiati), Chiara Montanari (giovane capo spedizione in Antartide), Gabriele Nissim tra i fondatori del Giardino dei Giusti, Silvio Novembre (il maresciallo per anni il braccio destro di Giorgio Ambrosoli), Carlo Sini (filosofo), Società del Quartetto, Angela Colantoni (presidente Unione femminile italiana), don Storni, il jazzista ed anche ex consigliere comunale Fabio Treves, Ugo Cioffi (ricercatore), Gianni Fumagalli e Adele Teodoro (fondatrice di Gravidanza Gaia). Medaglia alla memoria per Gianluigi Melega, giornalista, scrittore ed ex esponente del partito radicale e per Mario Giovanni Sideri, pioniere nella cura dei tumori ginecologici.
Favoriti per l'attestato Milanow, la trasmissione «Aria Pulita» di Telelombardia, Legambiente, Asilo Mariuccia, Teatro Nuovo, il comitato degli inquilini di via Ariberto assediati dagli abusivi e la donna di via degli Etruschi a cui bruciarono casa dopo le denunce. A rischio Arcigay. Un «patto» forse sul caso siriani: dovrebbe essere premiata la polizia ferroviaria e i volontari che hanno gestito l'accoglienza in Centrale.