Cronaca locale

Ambrogino a Elio e Sadler Niente da fare per la Ferragni

Il Pd mette il veto sulla blogger, bocciato l'Old Fashion Bottura, Tissi, Roia e Recalcati tra le 15 Medaglie d'oro

Ambrogino a Elio e Sadler Niente da fare per la Ferragni

C'erano già dubbi ma dopo le polemiche sulla festa di compleanno «sprecona» al supermercato organizzata per il marito Fedez il Pd e la sinistra hanno messo il veto sulla candidatura di Chiara Ferragni agli Ambrogini 2018. Ieri alla riunione per decidere i nomi dei premiati alla cerimonia del 7 dicembre al teatro Dal Verme non c'è stata nemmeno una lunga discussione e non si è arrivati al voto. A proporre la blogger era stato il consigliere di Forza Italia Gianluca Comazzi, il capogruppo azzurro Fabrizio De Pasquale ha preferito evitare «divisioni su Ferragni, giovane madre e imprenditrice esemplare per innovazione e internazionali. Pensiamo sia più positivo per la città e più nelle sue corde che il sindaco le chieda di dare la disponibilità per iniziative di carattere sociale rivolte ai giovani di Milano». Ha portato via più tempo invece la scelta su Stefano Belisario in arte Elio che col gruppo Elio e le Storie tese aveva già ottenuto e rifiutato la Medaglia nel 2008 in polemica con la mancata assegnazione a Enzo Biagi. Il centrodestra e anche Basilio Rizzo (Milano in Comune) non volevano creare un precedente, alla fine è passato coi voti solo della maggioranza. Unanimità invece sulle 14 Medaglie e le due alla Memoria di Ulianova Radice e Luigi Luca Cavalli Sforza. Riceveranno l'Ambrogino il chirurgo Marco Alloisio, Andreina Rocca Bassetti, gli chef Massimo Bottura dell'Osteria francescana di Modena e Claudio Sadler dell'Ristorante Sadler in Ripa di Porta Ticinese, il regista Filippo Crivelli, il presidente di Ledha Alberto Fontana, l'oncologo dell'Humanitas Alberto Mantovani, la biologa molecolare Simona Polo, lo psicoterapeuta Massimo Recalcati, il giudice Fabio Roia, Arianna Szorezenyi reduce dell'Olocausto, Jacopo Tissi, 23 anni, primo ballerino italiano al teatro Bolshoi di Mosca, l'ex partigiana Francesca Laura Wronowski e Diana Zanè, imprenditrice dello storico Gruppo Ivri. Non passa il giornalista Mario Giordano. E viene bocciata nella categoria attestati la discoteca Old Fashion, difesa dalla Lega per la sua storicità e contestata dalla maggioranza dopo il caso dell'accoltellamento la scorsa estate a pochi metri di distanza di Nicolò Bettarini, figlio di Stefano e di Simona Ventura. Ok all'ong Acra, associazione Cena dell'Amicizia, Politeia, Aleardo Caliari, Casa di riposo per musicisti Fondazione Giuseppe Verdi, Centro italiano aiuti all'infanzia (Ciai onlus), Comitato di redazione di «Buone notizie», Csv Milano, Fondazione Theodora, Gruppo italiano lotta alla sclerosi, Istituto Pace sviluppo e innovazione, Donatella Massimilla, Massimo Molla, quotidiano Avvenire, Ragazzi del Progetto Giovani, Gabriella Farina, Anna Maria Prina, don Antonio Villa, padre Maurizio Annoni di Opera San Francesco e Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta. Bocciato infine il Centro di produzione Rai di Milano che era stato proposto dalla Lega.

Non hanno partecipato i 5 Stelle: «Abbiamo sempre contestato il premo per la deriva da mercato delle vacche che ha assunto sempre più con il tempo».

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