La protesta per ora nasce da un sindacato minore (l'Ugl) ma per il 20 maggio quando ha fissato lo sciopero, potrebbe fare proseliti. I lavoratori dell'Amsa in agitazione contro il piano industriale di A2a che entro giugno farà uno spezzatino dell'azienda dei rifiuti conferendo gli impianti e il servizio di smaltimento (la parte economicamente più corposa) in una nuova società «A2a Ambiente». Ieri il sindaco Giuliano Pisapia è intervenuto in commissione a Palazzo Marino con il presidente di A2a Graziano Tarantini e quello del consiglio di sorveglianza Pippo Ranci per dare «rassicurazioni sull'occupazione dei lavoratori Amsa e sugli investimenti della multiutility per la città». Anticipa che «entro luglio il Comune siglerà con A2a e sindacati un Protocollo per fissare ulteriori garanzie retributive e sugli investimenti, nel triennio la società destinerà 340 milioni alla tutela dell'ambiente». Se la Cgil esprime «soddisfazione», il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato definisce il protocollo «una foglia di fico, che serve a mascherare il de profundis di Amsa: Milano si tiene lo spazzamento e la raccolta dei rifiuti, attività che rappresentano costi, e regala quelli che invece macinano utili». Ancora più polemico il leghista Alessandro Morelli, secondo lui la strategia è «eliminare lentamente Amsa, l'unico competitor alle cooperative rosse che già circolano per Milano e in futuro potrebbero prendersi il servizio». Non prima del 2021, visto che il Comune ha un ocntratto di servizio che lo lega ad Amsa almeno per i prossimi otto anni. Ma potrebbe arrivare molto prima della scadenza ad un crollo dei ricavi e dunque ad una ridiscussione del personale, checchè ne dicano i protocolli. E qui arriva la mozione-provocazione dei Pdl Alan Rizzi e Giulio Gallera: «Se A2a vuole creare un polo dell'ambiente, mettendo il meglio delle controllate tra Milano e Brescia, allora si prenda oneri e onori. Ossia, abolisca Amsa e faccia confluire in A2a Ambiente tutti i servizi e tutto il personale, non solo quello che lavora negli inceneritori». Contrario il presidente dell'aula Basilio Rizzo. Mentre perplessità sull'operazione sono state sollevate dalla capogruppo di Sel Patrizia Quartieri: che intanto ha chiesto una riduzione dei consiglieri, «una governance più snella e meno costosa in A2a e un taglio alle consulenze. «Preoccupa», ha ammesso, il ritorno economico ad Amsa dal conferimento degli impianti. «Tutta la situazione attuale - sostiene Pisapia - deriva dalla decisione di 5 anni fa di conferire Amsa in A2a a cui non si sono opposti gli attuali consiglieri di opposizione», cioè il centrodestra. E ha accusato en passant l'ex giunta di aver nominato in passato i vertici secondo logiche partitocratiche. Ma il Pdl Rizzi smentisce il primo punto: «Lo scorporo di Amsa è una richiesta che arrivò anche all'allora dg Giuseppe Sala, oggi commissario Expo, e che fu rispedita al mittente. Questa scelta è attribuibile totalmente a voi, assumetevene la responsabilità». E dalla presidenza Amsa si è appena dimessa Sonia Cantoni. Scelta da Pisapia, l'ex assessore di Sesto san Giovanni durante la giunta Oldrini non era proprio fuori dalla politica.
Proprio ieri Amsa ha fatto sapere che la percentuale media di raccolta differenziata a Milano nei primi 4 mesi dell'anno ha fatto un salto avanti di 6 punti rispetto al 2012 arrivando al 41,2%. Il leghista Lepore chiede di «premiare i cittadini virtuosi con sconti sulla Cosap».
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