Firenze è partita quasi un mese prima di Milano ma sta già frenando. Dal 2 agosto ci sono in giro 2.200 biciclette senza stazioni di Mobike e dovevano quasi raddoppiare entro fine anno ma lo stesso gestore ha deciso di rallentare i tempi. A breve dovrebbe arrivare un secondo operatore e già con i mezzi in circolazione - e nonostante appelli e sanzioni - la città fatica a contenere il fenomeno del parcheggio selvaggio. Amsterdam, la capitale europea delle due ruote, ad agosto è arrivata a mettere al bando il servizio di free floating: stava creando troppi problemi a pedoni e ciclisti. Milano, come ha anticipato ieri il sindaco Beppe Sala, si prendere un annetto di riflessione nel 2018 ma solo quando la flotta delle bici in condivisione - tra le dodicimila biciclette gialle di Ofo e Mobike a cui biosgna aggiungere le 4.650 del più tradizionale BikeMi - avrà raggiunto quasi quota diciassettemila. E non è escluso che altri operatori nel frattempo si facciano avanti. L'assessore alla Mobilità Marco Granelli ha ammesso che non sono senza fondamento i rumors che darebbero un paio di società che avevano partecipato al bando comunale e sono state scartate pronte a lanciarsi in autonomia sul mercato, «anche se - sostiene - senza la partnership con il Comune credo che incontrerebbero delle difficoltà». In crisi al momento sembra piuttosto il servizio storico di BikeMi, sta risentendo dell'ingresso dei concorrenti senza stazioni. A settembre ha registrato un calo di prelievi quantificato intorno al 15 per cento, il Comune e Atm, che gestisce il servizio, continueranno a monitorare il trend nei mesi a venire.
«La superficialità con cui Granelli e il sindaco Sala fanno politica dell'annuncio sul bike sharing senza stazioni è irresponsabile - contesta il consigliere di Forza Italia Fabrizio De pasquale -. Ora vogliono estendere l'esperimento alla città metropolitana senza avere risolto i giganteschi problemi già emersi nei primi due mesi in città».
De Pasquale sollecita sindaco a assessore a «rispondere prima a queste domande: perché Firenze, che avviato la sperimentazione, sta già bloccato il progetto? E perché Amsterdam e altre città amiche delle bici non hanno voluto adottare questa metodologia? Quante bici sono effettivamente in servizio dopo furti, accaparramenti e vandalismi?». Chiude chiedendo i costi sostenuti da Amsa e Comune «per recuperare bici degli operatori free floating abbandonate ovunque».ChiCa
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