Gli anarchici in corteo non autorizzato. Imbrattato il centro: "W Acca Larentia"

Hanno percorso le vie del centro in un corteo non autorizzato, hanno acceso fumogeni e imbrattato muri e vetrine con scritte inneggianti alla violenza. Un gruppo di circa 45 persone appartenenti all'area anarchica e ai centri sociali si è radunato mercoledì intorno alle 23 e ha sfilato da corso di Porta Ticinese a Molino delle Armi fino a piazza Vetra. La maggior parte dei manifestanti aveva il volto coperto. «Più fasci appesi», «Più sbirri morti», «Tutti i fasci come Ramelli», «10, 100, 1000 Acca Larentia» sono alcune delle frasi tracciate con la vernice sui palazzi.

Quando sono arrivati in piazza Sant'Agostino gli anarchici sono scesi nella metropolitana, dove sono intervenuti agenti della Questura, con il reparto mobile, la Digos, il commissariato di zona e la polizia scientifica. Le forze dell'ordine hanno bloccato i manifestanti e li hanno identificati e denunciati. I nomi sono stati trasmessi alla Procura. «Ciò che è accaduto in Porta Ticinese - denuncia l'eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu - è davvero vergognoso, persino imbarazzante. La città sembra ormai completamente tenuta in scacco da questi personaggi, ne abbiamo la conferma definitiva. Con un'amministrazione più severa, meno permissiva, sicuramente non si sarebbero presi certe libertà».

Ieri intanto è stato sgomberato il negozio in piazzale Gabriele Rosa al Corvetto che da marzo 2017 era occupato abusivamente da un gruppo di anarchici legati al centro sociale «L'inciampo». L'intervento delle forze dell'ordine è stato fatto alle 7.30 ed è andato avanti fino alle 9. All'interno dell'immobile non è stato trovato nessuno. Gli spazi sono stati restituiti all'Aler una volta puliti dalle poche masserizie.

«È preoccupante notare - interviene il consigliere comunale di Forza Italia Silvia Sardone - che questo intervento è stato fatto solo ora a ridosso del voto del 4 marzo. Questa situazione ha creato enormi disagi all'intero quartiere per un anno intero e solo ora si è sentita la necessità di intervenire?».